Rinascimento

Un periodo d’oro: il Rinascimento

Il Rinascimento, periodo storico che si snoda tra il l’inizio del XV e la fine del XVI secolo circa, è ricco di sconvolgimenti politici, economici e intellettuali. È un momento molto importante per tutta l’evoluzione sociale e ideologica del vecchio continente e dell’Italia soprattutto.

Un tempo nel quale tutte quelle idee tecnologiche e  filosofiche che in nuce avevano fatto la loro comparsa durante il Medioevo, hanno avuto modo di aprirsi e svilupparsi.

Con la caduta di Costantinopoli (1453) e l’espansione dell’impero ottomano, molti eruditi cristiani bizantini lasciarono l’oriente per rifugiarsi in Europa, portando con loro testi ancora sconosciuti in occidente.  Già Francesco Petrarca (1304-1374) in ambito letterario grazie ai suoi frequenti viaggi in tutta Europa si era avvicinato ai testi antichi greci e latini e a una nuova visione del rapporto dell’arte e della concezione del mondo.

La sfera del sapere era stata inoltre valorizzata  dalle nuove possibilità commerciali che hanno creato una nuova aristocrazie e una borghesia abbienti e aperte all’innovazione, sempre più slegate dal potere soffocante del papato e dell’impero.

Questo quadro schiude a un nuovo pensiero umanista le menti più acute e inaugura quello che verrà chiamato Rinascimento che in Italia, ma non solo, vedrà un eccezionale sviluppo soprattutto nel campo delle arti e dell’architettura.

La riscoperta dei classici e della concezione  estetica greca e latina porterà gli artisti a ricercare armonia e proporzione per raggiungere quell’ideale di bellezza che riscontravano nei testi antichi e a riconsiderare il rapporto tra l’umano e il divino, determinando la supremazia dell’attività operosa sulla contemplazione.

Gli artisti

Rinascimento

Fonte foto: florenceartacademy.it

Dalle innovazioni stilistiche di Filippo Brunelleschi (1377-1446) architetto, ideatore della rivoluzionaria cupola di S. Maria Novella a Firenze, ingegnere, scultore e matematico, inventore tra l’altro, della prospettiva ad unico punto di fuga centrale; per continuare con la pittura “plastica” del Masaccio (1401-1428) e Donatello (1386-1466) che contribuì a rinnovare i canoni scultorei. Loro sono i tre padri del nascente ciclo culturale.

Firenze e Roma saranno il fulcro di questo rinnovamento che andrà via, via dilagando, grazie anche al notevole flusso di denaro che consente ai signori e ai papi dell’epoca di affinare i gusti e finanziare la realizzazione di opere d’arte, nuovi edifici religiosi e grandi palazzi.

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      Fonte foto: patrimoniodarte.com

Leonardo (1452-1519), Michelangelo (1475-1564) e Raffaello (1483-1520) sono i nomi più noti di quest’epoca memorabile. Ma non possiamo dimenticare Piero della Francesca (1412circa-1492), Sandro Botticelli (1445-1510), Giorgione (1478-1510), Tiziano (1488/1490-1576), Giorgio Vasari (1511-1574) o, tra gli architetti: Leonbattista Alberti (1404-1472), Donato Bramante (1444-1514), Giuliano da Sangallo (1445-1516), Andrea Palladio (1508-1580), per citare solo i più conosciuti.

È stato, insomma, uno dei periodi più floridi e proficui della nostra storia che ha visto uno sviluppo esponenziale del nostro cammino verso l’età moderna.