Le impure romanzo distopico fantasy

Le Impure – Fantasy o realtà romanzata?

Le Impure, romanzo scritto da Kim Liggett ed edito da Mondadori nel 2022, è un fantasy distopico che offre una visione curiosamente vera del diventare una donna.

Impure

Copertina del libro

Il libro

La storia de Le impure  racconta quello che a Garner Country viene chiamato l’anno di grazia. Un nome grazioso per una cosa terribile, infatti le adolescenti al compimento del loro sedicesimo compleanno vengono bandite per un anno dalla loro comunità per dare libero sfogo a ciò che sono nella foresta. Inutile dire che in questo anno succede di tutto e che a chi rimane da sola succede anche di peggio. Una macchinazione attuata perché si ha paura delle ragazze di sedici anni poiché la loro bellezza ambigua, fatta di un fisico in parte già di donna e in parte ancora di bambina, fa girare la testa agli uomini che rischiano di tradire le mogli. Ovviamente la colpa è delle ragazze che iniziano a sperimentare la sessualità invece che degli adulti che le desiderano con consapevolezza. In questo mondo malato troviamo la protagonista Tierney James che non si sente pronta e che ha giustamente paura, non della foresta ma delle sue stesse compagne. Tierney ha visto partire delle bambine piene di vita e tornare donne dagli occhi privi di luce, sottomesse, cattive, traumatizzate e rassegnate. Durante la sua infanzia è stata una bambina attenta che ha cercato qualsiasi cosa di anche solo vagamente simile ad un indizio per prepararsi.

“Nessuno parla dell’anno di grazia. È proibito.
La verità sull’anno di grazia, di ciò che accade durante quell’anno oscuro, è celato nei minuscoli atomi di pulviscolo che aleggiano intorno a loro quando pensano che non li stia osservando nessuno. Ma io osservo sempre. Uno scialle che scivola mettendo in mostra spalle sfregiate sotto la luna settembrina. Dita inquiete che sfiorano lo stagno, scrutando le increspature che si dissolvono in un nero indistinto. Gli occhi fissi su un punto a milioni di chilometri di distanza. Sbalorditi. Inorriditi.”

Purtroppo però l’anno di totale abbandono serve a reprimere la bellezza e la spontaneità infantile. A eliminare la voglia di scoperta per poter avere delle donne pronte a sposarsi e che mai parleranno dell’anno di grazia, nemmeno per preparare le loro stesse figlie.

“E, quando tornavano, quelle che tornavano, erano emaciate, stanche, devastate.”

Ma allora perché tornare dopo essere state costrette a partire? Perché le sorelle minori delle impure che non tornano vengono costrette a lavorare come prostitute. In un modo o nell’altro sembra impossibile liberarsi dal giogo dell’odio degli uomini senza diventare egoiste e perdere la propria innocenza. Persino ai resti delle ragazze morte nel bosco non viene permesso di mantenere un brandello di dignità.

Genere non genere

Sorrido un po’ nell’incasellare in un genere questo romanzo poiché a me è parso più un modo di raccontare l’adolescenza, e l’energia che ne caratterizza gli anni, attraverso un’allegoria. Leggerlo mi ha fatto pensare a tutte quelle cose che non vengono dette alle adolescenti che ignare tentano di entrare nella vita adulta scontrandosi poi con il dissenso e la vergogna. Una vergogna che se non è propria sicuramente è quella altrui. Uno scorcio sulle dinamiche (spesso insane) che si instaurano tra le ragazze e tra le donne verso le adolescenti fatte di non detto e di taciti silenzi su quello che invece si dovrebbero avere il coraggio di dire. Un libro fatto per riflettere e che si apre con queste parole:

per le figlie del mondo, e per quelli che le rispettano”.

Ve lo consiglio vivamente, anche se farete fatica a finirlo dato che è giusto aggiungere che non accadono cose piacevoli. Buona lettura!