La mostra presente alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma dal 16 novembre 2023 all’ 11 febbraio 2024 è una vera e propria esposizione monografica su John Ronald Reuel Tolkien,”Uomo, Professore, Autore” l’autore de “Lo Hobbit”, del “”Signore degli Anelli” e della “Terra di mezzo” nonché di tutta la mitologia contemporanea che lo ha reso uno degli autori più letti in tutto il mondo.
Il Signore degli Anelli alla mostra di Tolkien
Tolkien come Uomo
A 50 anni dalla prima pubblicazione in italiano de “Lo Hobbit”, la mostra racconta la grandezza di questo scrittore come figlio devoto che assiste alla morte della madre in estrema povertà, come padre premuroso e come amico del Tea Club, Barrovian Society, ossia dei suoi 3 fedeli amici accomunati dall’amore dell’arte che sin dalla King Edward’s School si ritrovano per realizzare un “progetto grandioso per tutta l’umanità” fino all’arruolamento del 1914, quando moriranno in guerra Smith e Gilson.
La Terra di Mezzo alla mostra di Tolkien
Tolkien come Professore
Affermato docente universitario, Tolkien fu soprattutto un ricercatore di lingua e letteratura inglese medievale. Dopo l’Università di Leeds nel 1920, fu assunto nel 1925 all’Università di Oxford, dove rimase fino al 1959, pubblicò Sir Gawain, un grande poema cavalleresco trecentesco, un dizionario dell’inglese medievale e un’edizione dell’antico manuale monastico Ancrene Wisse. Come professore universitario insegnò con dedizione e le sue lezioni erano seguite da un pubblico numeroso; inoltre dedicava molto del suo tempo ad un gruppo di studenti in particolare che sarebbero diventati docenti affermati. Fece parte dell’amministrazione dell’ateneo, occupando posizioni di responsabilità. Del pari, fu fondatore e membro di circoli e club letterari, nonché di associazioni universitarie (come la Oxford Dante Society).
Tolkien come filologo
La sua passione in particolare per la filologia è evidente negli studi linguistici e letterari, poiché si dedicò ai dialetti derivati dall’inglese, ma anche alla saga islandese, insegnando anche Letteratura Islandese a Oxford. Inoltre volle individuare come nelle parole, già a partire dall’etimologia greca e latina, si possa riscontrare una radice comune tra lingue celtiche e gotiche, dal finlandese al norvegese, insegnando l’evoluzione della lingua inglese a partire da lingue affini e dai dialetti. Fu anche assunto come assistente per redigere l’ Oxford English Dictionary fondato da James Murray.
Tolkien come Autore
Proprio grazie a questa passione per la filologia e in genere per le lingue celtiche elaborò lingue da lui totalmente inventate con lemmi astratti, trasformando e combinando tra loro i vari linguaggi conosciuti e i vari dialetti, fino a pervenire alla lingua parlata dagli “hobbit”, ossia da piccole creature simili agli uomini, con vista e udito potenziati, capaci di muoversi silenziosamente e mimetizzarsi nel bosco, che vivono nella Contea della Terra di Mezzo del mondo di Arda. A loro si collega anche il “Signore degli Anelli” – diviso nella trilogia “La compagnia dell’anello”, “Le due torri” e “Il ritorno del re” – e un’intera produzione basata sulla mitologia che risulta formata da Elfi, Uomini e Nani, come anche da guerrieri e sovrani. Questa mostra ha anche il merito di presentare libri, opere d’arte, quadri, bozzetti autografi, spezzoni cinematografici, ma anche i costumi degli attori che hanno interpretato la trilogia, per completare tutto l’universo compositivo tolkieniano.
Luthien nella Foresta di Neldoreth alla mostra di Tolkien
Tolkien in Italia
Innamorato dell’Italia e soprattutto della lingua italiana, Tolkien trovò numerose difficoltà a fare pubblicare la sua trilogia in Italia. Soltanto dopo il rifiuto di Mondadori, l’Astrolabio pubblicò il primo libro della serie nel 1967 e nel 1970 la serie completa fu edita da Rusconi, mentre nel 2000 i diritti d’autore furono ceduti a Bompiani. Dopo la morte di Tolkien, avvenuta nel 1973, tanti personaggi famosi espressero il loro cordoglio, indicando nelle sue opere alcuni episodi salienti come rappresentativi di una saga magistralmente ideata e realizzata, davvero “epica” per il nostro tempo, come fecero Nicholas Cage, Paul McCartney, Franco Battiato e Stephen King.
Tra le più profetiche c’è anche questa:
“Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare!”
Gollum alla mostra di Tolkien