Nel corso della sua lunga storia, il Festival di Sanremo ha ospitato numerosi personaggi di spicco, dalla fama nazionale e internazionale, con alle spalle carriere iconiche e importantissime. Ma gli accordi tra la kermesse e gli artisti invitati non sempre sono andati a buon fine, e ad ogni edizione non mancano certo polemiche e gossip. Ultimo di questi fallimenti l’invito al campione italiano di tennis Jannik Sinner. Sull’onda di questa notizia inattesa, ripercorriamo alcuni “no” di grandi artisti che hanno rifiutato di calcare il palco sanremese.
Il caso di Jannik Sinner
Quando sembrava praticamente certa la sua presenza a Sanremo 2024, il campione italiano di tennis, che domenica scorsa ha vinto l’Australian Open, durante la conferenza stampa che si è tenuta al Colosseo ha annunciato che non sarà presente alla trasmissione condotta da Amadeus.
Sinner ha affermato:
“farò il tifo per il Festival ma da casa. Bell’evento ma ora voglio del tempo per me. Grazie dell’invito ma quando ci sarà il Festival io sarò già al lavoro, dovrò ricominciare la preparazione per i prossimi impegni”.
In risposta arrivano anche le parole di Amadeus, visibilmente rammaricato in diretta al Tg1, dopo che il caso aveva suscitato qualche controversia . Il conduttore ha dichiarato:
“Caro Jannik quando ti ho invitato a Sanremo l’ho fatto con il cuore, pensando di interpretare il desiderio di milioni e milioni di italiani. Certamente non immaginavo tutto questo rumore intorno al mio invito…Ci sono coloro che ti vogliono a Sanremo e qualcuno che naturalmente ti sconsiglia di venire a Sanremo. La cosa importante è la tua serenità e la tua tranquillità e naturalmente non volevo metterti in imbarazzo. Se deciderai di non venire a Sanremo io lo capirò. È importante che tu ti dedichi al tennis”.
La ragione dietro il rifiuto di Jannik Sinner sembra essere legata ai suoi impegni sportivi, il giovane tennista aveva confessato di preferire altri palchi, quelli che è abituato a calcare con la racchetta in mano: “Balli e canti non fanno per me”.
Il ritiro dei R.E.M.
La storia dei REM è più controversa. Andiamo a recuperare un episodio di Sanremo 1995: la storica band statunitense si sarebbe dovuta esibire, salvo poi ritirarsi a causa della controversa norma del suonare in playback. Una vicenda che però è a lieto fine, visto che quattro anni dopo, nell’edizione presentata da Fabio Fazio, il gruppo capitanato da Michael Stipe portò sul palco i brani Daysleeper e Lotus ( dall’album del 1998 “Up”).
Fu un gran momento per l’Ariston e un’esperienza positiva per gli ospiti stessi ( se paragonata a quella di altri musicisti rock invitati in precedenza), i quali furono anche intervistati tra una pausa e l’altra da Fazio. Dopo l’esecuzione i REM lasciarono il palco tra gli applausi del pubblico.
Il boicottaggio di Massimo Troisi
Siamo all’edizione del 1981, l’indimenticabile attore e regista napoletano Massimo Troisi – che a quei tempi cavalcava l’onda di “Ricomincio da Tre” – avrebbe dovuto esibirsi a Sanremo insieme ai colleghi Lello Arena ed Enzo Decaro, con i quali componeva il trio comico La Smorfia. La Rai però mise dei paletti scomodi: Troisi non voleva un copione da recitare e avrebbe voluto parlare di religione, politica e del terremoto dell’Irpinia; gli autori del Festival avevano acconsentito inizialmente alle richieste dell’artista, per poi rifiutare clamorosamente all’ultimo secondo. L’attore, al quale fu proposto di recitare al massimo uno sketch, non ci pensò due volte e decise di annullare la sua esibizione in diretta televisiva, a discapito anche della promozione del suo nuovo film “Ricomincio da tre”.
Dario Fo e il Controfestival
Quello del grande maestro Dario Fo fu una forma di manifestazione parallela al grande evento canoro, che andava contro le politiche dell’allora Democrazia Cristiana. Era il 1968 quando lui e Franca Rame organizzarono,in contemporanea con la kermesse ufficiale, il loro Controfestival di Sanremo. Il tutto accade a Villa Hormond e l’evento era diretto alle autorità economico- amministrative sanremesi, in nome di un turismo diverso da quello di élite portato avanti da anni dal Festival di Sanremo, uno spettacolo costoso che girava le spalle ai veri problemi del turismo locale come quelli delle spiagge, delle fogne malfunzionanti e della speculazione edilizia. Il Controfestival consisteva in una serata di ‘spettacolo-pantomima’ gratuita (contro le 20.000 lire del Casinò) dove andava in scena una parodia di cantanti, canzoni e dell’intero mondo del Festival della canzone.
Il forfait di Elthon John
Ultimo, ma non per importanza, momento storico della televisione italiana. Alla conduzione di Sanremo 1995 c’era un Pippo Baudo che, tra l’imbarazzato e il sarcastico, annunciò in diretta nazionale che Elton John avesse “dato buca”. L’artista era atteso come grande ospite della serata e sarebbe stato omaggiato per i suoi 25 anni di carriera, tra musica e lustrini, con un pubblico entusiasta e partecipe.
Ma non accadde nulla di tutto ciò: ultimato il rapido siparietto musicale con “Crocodile Rock”, e introdotta la torta con tanto di candeline, dalle allora vallette Anna Falchi e Claudia Koll, Pippo Baudo annunciò: “Questa bella torta, 25 candeline, per festeggiare i venticinque anni di carriera, le nozze d’argento, di questo grande artista” poi proseguì visibilmente corrucciato:
“Questo grande artista… è arrivato a Nizza stasera alle 21, ci ha fatto chiamare dicendo: ‘Non voglio più venire’. Ha ripreso l’aereo e se n’è tornato a Londra. Si tratta di Elton John. Siccome noi la festa gliela avevamo già organizzata, siamo più gentlemen di un gentleman inglese. Noi soffiamo le candeline lo stesso per una lunga vita artistica di grandi successi”.
Infine il conduttore aggiunge sarcastico: “Mi auguro che sia anche una carriera di grande puntualità per Elton John”.
Dietro il repentino cambio di direzione del cantante pare ci fosse stato un litigio: sembrerebbe, infatti, che l’artista avesse discusso con il compagno e, dopo un’accesa discussione a metà fra l’aeroporto francese e Sanremo impulsivamente ordinò all’autista di fare dietrofront per tornare al proprio aereo privato per tornare immediatamente a Londra.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.