Colle Val d’Elsa, in Toscana, è una cittadina della provincia senese. La sua parte più antica, risalente al medioevo, è arroccata su un alto poggio da dove domina le bellissime vallate, il Parco Fluviale dell’Alta Valdelsa e le colline circostanti.
Situata sul percorso della Via Francigena, tra Firenze, Siena e Volterra, possiede una storia ricca di avvenimenti e di episodi bellici e vanta i natali di alcuni personaggi illustri come il pittore Cennino Cennini e lo storico e politico Bartolomeo Scala.
Ma uno dei suoi figli più noti fu Arnolfo di Cambio (1245 circa- tra 1302 e 1310) scultore, architetto e urbanista che ebbe molta parte nell’edificazione della Firenze di quel tempo e esercitò in tutt’Italia la sua arte scultorea.
Città del Cristallo
Dal 1331 la principale attività della cittadina è stata quella della produzione del vetro che si è evoluta poi nel ‘900 nella specificità della creazione di oggetti in cristallo. Un’industria così fiorente e appassionata da far denominate Colle Val d’Elsa la “Boemia d’Italia”.
Lo scorso dicembre è stato riaperto il Museo del Cristallo ed è subito diventato meta di numerose visite da parte di turisti ma è anche tornato ad essere popolato dai Colligiani che ritrovano tra i corridoi espositivi o nelle vetrine allestite la storia della propria città, il tratto forse più identitario della loro Comunità.
Il brand “Arnolfo di Cambio”
Nel 1963 Bruno Bagnasacco e il figlio Gilberto hanno fondato in Colle Val d’Elsa uno dei più prestigiosi brand per realizzare prestigiosi oggetti in purissimo cristallo. In omaggio al grande artista colligiano l’azienda ha assunto il nome “Arnolfo di Cambio” e da allora ha creato cristalli modellati a mano frutto della grande tradizione artigianale italiana. Ogni oggetto è prezioso e riflette il genio creativo di famosi designer e la passione dei maestri vetrai.
Prodotti dall’anima preziosa. Questo è il segreto delle collezioni Arnolfo di Cambio; dal 1963, infatti, l’azienda ha creato anche una rete mondiale di rivenditori, grandi magazzini, distributori e agenti e continua a innovarsi e crescere a livello internazionale.
60 Years of Design in Crystal
Nel 2023 il marchio ha celebrato i sessant’anni di attività, grazie alla capacità imprenditoriale dell’ultimo erede, Gabriele Bagnasacco, che ha preso il testimone dal padre Gilberto. E per l’occasione è stata commissionata ad Andrea Ruggiero (designer e professore presso la Parsons School of Design di New York) una mostra itinerante attraverso le varie epoche, con le storiche collezioni del brand firmate da leggendarie icone del design come Joe Colombo (collezione Smoke, esposta al MoMa) o Cini Boeri (collezione Cibi, protagonista del film Blade Runner).
La mostra: “60 Yars of Design in Crystal” dopo essere stata ospitata con grande successo a Milano e a Parigi, torna ora, sino al 30 settembre, al Museo del Cristallo, qui a Colle Val d’Elsa, dove tutto ha avuto inizio.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.