Un doppio appuntamento con uno dei mostri sacri dell’Arte Moderna: Pablo Picasso, tra i principali e più noti artefici del movimento artistico Cubista, è in programma a settembre a Mantova e a Milano, a cura di Annie Cohen-Solar.
Mantova
Dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025 le splendide sale del cinquecentesco Palazzo Te in Mantova ospiteranno la mostra :” Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza” prodotta da Fondazione Palazzo Te con la collaborazione del Musée National Picasso-Paris e della famiglia dell’artista.
Circa cinquanta opere, tra disegni, documenti, sculture e dipinti, organizzate in quattro sezioni, raccontano il rapporto tra l’artista spagnolo e la poesia. Poesia sia come primo nucleo sociale, quello dei poeti, nel quale Picasso viene accolto senza remore allorché, emigrato in Francia nel 1900, si trova in una condizione di semiclandestinità e di aperta diffidenza da parte della società d’oltralpe, sia nella sua produzione, anche se pur marginale, di scritti poetici e di incisioni ispirate alle Metamorfosi di Ovidio.
Milano
La mostra “Picasso lo straniero” in programma dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025 presso il Palazzo Reale di Milano, vuole invece porre l’accento proprio sulla condizione di precarietà e di straniero di Picasso in una nazione come la Francia che, malgrado il suo lungo soggiorno, non gli ha mai concesso la cittadinanza.
La mostra conterrà più di ottanta opere dell’artista, insieme a fotografie, lettere, video e documenti frutto anche di una ricerca minuziosa da parte della curatrice, presso gli archivi della polizia francese. Documenti dai quali si desume come, nonostante la sua crescente notorietà, Picasso fosse sempre considerato un individuo ai margini e sospettato di essere anarchico. Gli venne anche rifiutata l’iscrizione all’accademia di Belle Arti perché la sua arte fu giudicata troppo avanguardistica e trasgressiva.
L’esposizione pone anche l’accento su come questa condizione di “straniero” abbia influito sulla formazione artistico-culturale di Picasso ma vuole ugualmente soffermarsi sullo scottante e drammatico tema dell’immigrazione e sui tanti problemi che anche attualmente vede la Francia come uno dei principali protagonisti.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.