Brunori Sas, con Il morso di Tyson, ci trascina in un viaggio malinconico tra il ricordo e il desiderio, tra la necessità di lasciar andare e la voglia disperata di trattenere. Il brano si muove sotto una pioggia leggera, tra cassonetti di Tiburtina e frammenti di una Roma notturna, teatro di una poesia urbana dove il quotidiano si intreccia all’eterno. Due ragazze si scambiano un bacio, un gabbiano annuncia tempesta, mentre il passato si affaccia con tutta la sua dolceamara potenza: “mi sembra di vedere noi, mi sembra ancora ieri”.
Il morso di Tyson, da cosa è tratto il brano di Brunori Sas?
Il morso più famoso della storia dello sport, quello di Mike Tyson a Evander Holyfield, diventa metafora di un amore che graffia, di quel gesto impulsivo che tenta di fermare il tempo prima che tutto sfugga. “Meno male che indietro non si può tornare,” canta Brunori, raccontando il paradosso dell’amore: la voglia di rivivere il dolore che ci ha reso vivi, la consapevolezza che quei segni, per quanto brucianti, ci hanno definito.
La melodia avvolgente sostiene parole che oscillano tra memoria e rimpianto, evocando un’umanità fragile, ferita, ma ancora capace di guardarsi e riconoscersi. Le immagini del testo sono pennellate di un mondo che scorre via, ma lascia tracce: il trucco che si scioglie, il sapore di una festa sbagliata, lo sguardo che ancora cerca risposte.
Con questo singolo, Brunori si conferma cantore della vulnerabilità e della bellezza delle emozioni più intime. Il morso di Tyson è un invito a riflettere su ciò che ci lega, su ciò che ci segna, e sulla saggezza di accettare il passato come un “attimo senza fine”, da custodire.
Il morso di Tyson – il testo
Scende una pioggia leggera sui cassonetti di Tiburtina
E c’è qualcosa nell’aria che sa di primavera
Due ragazze su una panchina, illuminate da una sirena
Si danno un bacio che sembra l’ultimo, l’ultimo colpo di scena
E mentre il trucco se ne va su fazzoletti e occhiali neri
Mi sembra di vedere noi, mi sembra ancora ieri
Che eri pazza di me, che ero pazzo di te[Ritornello 1]
Meno male che ci siamo voluti bene
Quando tutto era possibile
Persino credere all’amore
Al grande amore
[Strofa 2]
Scende una pioggia leggera su pizza e kebab
E c’è un gabbiano che guarda e annuncia la bufera
Ora una cammina di fretta, l’altra si accende una sigaretta
“Maledetta quella sera” dice, “Maledetta quella festa”
Che mentre si scioglieva l’alcol dentro l’acqua tonica
Io t’ho guardato, tu m’hai guardato con la tua faccia solita
“Bevi, bevi”, “Bevi bevi”
Meno male che ancora ci vogliamo bene
Ora che sembra impossibile
Persino credere all’amore
Meno male che indietro non si può tornare
Anche se sarebbe splendido
Tornare a farsi male così
In un ultimo gesto disperato
Il morso di Tyson[Bridge]
E meno male che il tempo non si può fermare
Proprio adesso che si guardano
E mi guardano
In un attimo senza fine
Per un attimo senza fine
[Outro]
Eh-eh, eh-eh-eh-eh-eh-eh
In un attimo senza fine
Eh-eh, eh-eh-eh-eh-eh-eh
In un attimo senza fine
In quest’attimo senza fine