Fonte foto: amica.it
In tempi di difficoltà per tutti noi, sono proprio le belle iniziative a farci sorridere e darci la possibilità di vedere un barlume di speranza in fondo al tunnel. Anche per questo all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano sito nel quartiere City Life in Piazza Tre Torri, dal 1° maggio è diventato possibile regalare un paio di ore di spensieratezza ad una persona sconosciuta e che non può permetterselo, pagando un biglietto sospeso. Un gesto di altruismo che solamente a scriverlo mi riempie il cuore di gioia, perché ora più che mai c’è tanto bisogno di questi gesti disinteressati, un po’ come quando a Napoli entri al bar e decidi di pagare un caffè destinato a qualcuno che non incontrerai. Lo fai e subito dopo ti senti meglio, soprattutto al pensiero di poter regalare un pezzetto di felicità a qualcuno.
L’idea, nata anche per festeggiare i 42 anni di attività del circuito Anteo, non si ferma solamente a Milano. Dal 5 maggio infatti ha iniziato ad esistere anche allo spazioCinema di Cremona, al Capiatol Anteo spazioCinema di Monza e al Treviglio Anteo spazioCinema. Un’iniziativa che a quanto pare sta prendendo sempre più piede e che speriamo venga estesa anche ad altri cinema in tutta Italia.
Come fare e quanto costa
Se siete intenzionati a partecipare a questo bellissimo progetto, potete recarvi di persona alla biglietteria dei cinema sopra elencati oppure accedere alla biglietteria online sul sito ufficiale. Il biglietto sarà conservato in cassa dagli operatori e reso disponibile non appena verrà richiesto da chi ne ha necessità. Sarà senza scadenza e valido per tutti gli spettacoli in programmazione, ad eccezione degli eventi speciali. Lo avresti mai immaginato? Pagando soli 4,50 € contribuirete a rendere felice una persona in difficoltà, cosa che soprattutto di questi tempi può solamente far bene al cuore.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.