L’autrice
Leila Baiardo è stata una scrittrice e giornalista sarda, nata in provincia di Sassari. Da giovanissima è emigrata a Roma, dove ha ambientato per la maggior parte la sua opera. Negli anni ha pubblicato diversi testi, tra cui i romanzi L’inseguimento, per la casa editrice Bompiani, e Sogno d’amore, che ha vinto il Premio Noi Donne. Ha sperimentato molti generi letterari, tra cui la poesia e la sceneggiatura cinematografica. Durante la sua lunga carriera artistica, ha collaborato anche con diversi giornali, il più noto dei quali è il periodico Nuovi argomenti, diretto da Alberto Moravia.
La trama e i dettagli tecnici
Incontri si presenta sotto forma di diario: l’autrice, narrando i colloqui con alcuni personaggi noti del panorama culturale italiano, riporta aneddoti più o meno divertenti, particolari spiacevoli e pensieri personali. Ogni capitolo prende in esame un solo artista ed è autoconclusivo. Il libro conta circa 120 pagine e i racconti sono ben 22. Per realizzarne la stampa, l’editore ha aderito al programma di piantumazione Treedom, che prevede un codice etico per promuovere l’ecosostenibilità. La raccolta mette insieme curiosità introvabili attraverso una narrazione spigliata e a volte sarcastica, senza mai cadere nella superficialità. Grandi nomi del passato si susseguono nei capitoli, snocciolati con leggerezza e raccontati come persone qualunque immerse nella loro quotidianità, lontane dall’aura conferita dai riflettori puntati addosso. A volte con garbo e altre volte con sfacciataggine, Leila Baiardo entra nell’intimità di uomini e donne.
Attraverso la sua penna, Togliatti diventa un inconsapevole borghese, Mike Bongiorno un uomo semplice che preferisce i fagioli ai tortellini e Fred Buscaglione un amante di serie B. Le interviste si compiono negli ambienti più disparati: gli artisti vengono raggiunti telefonicamente, avvicinati al bar, invitati a pranzo per condividere cibarie e notizie succulente. Vengono menzionati anche Alberto Moravia ed Elsa Morante, pilastri della letteratura italiana: il primo è descritto come un uomo ricco di garbo, l’altra come una donna scostante e profondamente sola. Le parole sono puntuali, le descrizioni incasellate al punto giusto, mai sproporzionate o offensive. L’onestà è il mezzo utilizzato per ogni storia, e la scrittrice la usa anche per parlare di sé stessa, rivelando con crudezza le proprie fragilità, gli amori sbagliati e le difficoltà economiche della gioventù. Lo stile è semplice e asciutto, senza svolazzi stilistici, e la lettura è di conseguenza scorrevole. È un’opera leggera ma non banale, che diverte senza ricorrere alla superficialità.
Il contesto storico e artistico
Per lo più, il testo è ambientato a Roma e, anche se non viene mai esplicitato, tutto ci fa pensare al periodo storico che va dalla fine degli anni Sessanta in poi. Il contesto di quegli anni, fiorente dal punto di vista creativo, vedeva intellettuali veri e presunti passeggiare per le vie del centro storico con naturalezza. Nei salotti letterari, grandi talenti e artisti mediocri si mescolavano per trascorrere la serata in compagnia, disquisivano di poesia e musica, chiacchieravano e ridevano spensierati, senza avere la consapevolezza di stare contribuendo ad arricchire il patrimonio culturale italiano. Erano tempi in cui si poteva vedere Fellini sfrecciare in auto con il proprio autista, o si poteva incontrare al bar Claudio Villa e bere un caffè con lui. Pubblicato dalla casa editrice Le Commari, che si rivela una rassicurante conferma per la qualità dei suoi testi, questo libro rappresenta una vera chicca letteraria da sfoggiare nella propria libreria.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.