“Giorgio De Chirico. La Metafisica della creazione” è il titolo dell’esposizione presso le sale della suggestiva, medioevale Fortezza Firmafede, a Sarzana (la Spezia), visitabile sino al 21 luglio prossimo.
Una grande mostra con circa sessanta opere tra dipinti, disegni, incisioni, litografie e sculture che vuole approfondire il lavoro di Giorgio De Chirico (1888-1978) negli ultimi decenni della sua vita, quando, già noto e riconosciuto in tutto il mondo quale esponente di spicco della corrente pittorica Metafisica, il grande artista rielabora e approfondisce i temi più rappresentativi e iconici della sua arte.
L’artista
Già dai primi lavori nel secondo decennio del secolo scorso, le opere di De Chirico erano caratterizzate dalla presenza di architetture classiche immerse in atmosfere rarefatte. Non ha mai disdegnato però anche cimentarsi con soggetti come il ritratto e le nature morte; in controtendenza con l’astrazione dell’arte contemporanea.
la così detta “Scuola di Ferrara” è il contesto dove Carlo Carrà (1881-1966), Giorgio De Chirico e Alberto Savinio (Andrea De Chirico, fratello di Giorgio) (1891-1952), elaboreranno l’interpretazione pittorica metafisica di una realtà che faccia trasparire, proprio nella vuotezza dei paesaggi e degli elementi architettonici, un’aura contemplativa, una profondità interiore da trasmettere allo spettatore.
Le stesse atmosfere sospese che si respirano nei dipinti e nelle sculture delle sue “Muse inquietanti”, i grandi manichini o automi senza volto che costituiscono, con declinazioni diverse, una gran parte della sua produzione.
La mostra
L’esposizione è stata prodotta dall’Associazione Metamorfosi in collaborazione con il Comune di Sarzana, ed è curata da Lorenzo Canova. le opere in mostra provengono dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma e ripercorre gli ultimi dieci anni di vita di de Chirico e il suo legame con la complessa fase creativa della Neometafisica.
Al piano terra della Fortezza sono presenti, inoltre, anche la personale dell’artista sarzanese Ivan Vitale Lazzoni “Big Sur Painting Series” (fino al 21 aprile) e la mostra “Tutto il mare in una buca” della genovese Alessandra Gasparini.

Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.