È l’ultimo dei grandi murales che ritraggono l’artista partenopea. Il volto di Sophia Loren giovanissima che ricorda le grandi pellicole del Neorealismo italiano da lei così visceralmente interpretate. Ha nello sguardo il magnetismo che le è caratteristico, le labbra sensuali e sembra voler incoraggiare la sua gente a rivalutare il valore di questa terra. Ancora una volta il centro storico di Napoli, nei pressi di vico Fico del Purgatorio, si abbellisce con un’opera di street art, firmata dall’artista messicano Maker Garcia Chavez che ribadisce l’affetto della città verso questa così illustre figlia.
I ritratti di Sofia
Fonte foto: un po' di pepe
È l’ultima, dicevamo, ma non la sola effige della Loren che si possa incontrare per le strade e le viuzze della città partenopea e non solo. In vico dei Zuroli, nel quartiere Pendino, troviamo un altro bel ritratto dell’attrice, questa volta senza il nome dell’autore, mentre dal novembre del 2020 in Largo Baracche nei Quartieri Spagnoli esiste un murales voluto dagli “scugnizzi dei Quartieri” Massimiliano Mantice, Vincenzo Carrino e Salvatore Visone, nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbana. L’autore è Mario Castì Farina noto street artista già creatore dei murales in via Portacarrese, ed è un doppio ritratto in quanto alla Sophia nazionale è affiancata l’immagina dell’indimenticabile Bud Spencer, uniti dall’inconfondibile profilo del Vesuvio. A Graniano invece Lucia Mandragola, insieme all’associazione G-HuB ha creato un’opera muraria grande quanto un palazzo, che vuol celebrare sia la qualità della pasta che qui si produce, che la bellezza della grande attrice. In un’altra via della cittadina compare, sempre della stessa autrice, anche un secondo dipinto murale, questa volta raffigurante un altro grande napoletano: Totò.
Fonte foto: Napoli da vivere
Napoli la città dei murales
Napoli conferma ancora una volta la sua vocazione a “città dei murales”, aggiungendo quest’altra chicca ai molti dipinti che da qualche anno riqualificano sia i grandi palazzi dei quartieri periferici sia gli stretti vicoli del centro dove a volte compaiono dietro un angolino. Artisti come Banksy , di cui ricordiamo la famosa “Madonna con la pistola”, Jorit, Francisco Bosoletti, Tono Cruz, Yuri Hopnn e molti altri hanno contribuito a trasformare i muri di Napoli in opere d’arte a cielo aperto.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.