Philippe Daverio, uno degli ultimi custodi dell’arte

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Il mondo intero si stringe intorno alla figura enigmatica di Philippe Daverio, storico dell’arte morto per un tumore in quel di Milano. Difficile dire cosa non fosse Daverio. Era uno storico, un docente, un saggista, un personaggio mondano, un politico, un critico, un’amante di ogni forma d’arte. Molte le sue apparizioni in tv, da conduttore su RAI3 del programma “Passepartout” fin alla sua partecipazione a Striscia la notizia per la rubrica MUAGG. Personaggio eclettico, Daverio ha scritto pagine importanti a livello artistico nello stivale.

 

Ha aperto nel ’75 una galleria col suo nome, è stato direttore della rivista “Art e Dossier”, ha collaborato con altre testate come Panorama, Vogue e National Geographic. Nel 2011 fonda il movimento d’opinione Save Italy, che si propone di sensibilizzare intellettuali e cittadini di ogni provenienza alla salvaguardia del patrimonio culturale italiano.

 

Numerosi sono i personaggi del mondo artistico e culturale che gli tributano l’ultimo saluto. Dal sarto internazionale Angelo Inglese di Ginosa (TA) al suo amico Vittorio Sgarbi, dall’artista Domenico Dell’Osso alle varie testate di cronaca e attualità italiane ed internazionali.

 

Una sua citazione lo rappresenta in tutto il suo carisma e in tutta la sua passione:“E’ l’essere umano, nella sua essenza ontologica, ad essere irrimediabilmente complicato e proprio per questo motivo così curiosamente creativo e degno di nota.”

 

Non possiamo far altro che stringerci intorno alla sua figura e al suo immenso bagaglio artistico, e nel nostro piccolo, trarre dalla sua esistenza l’essenza dell’arte ricordando quanto essa sia importante nelle nostre vite.


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