Tendenze emergenti nell’arte contemporanea

Tendenze emergenti nell’arte contemporanea

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È difficile fare una valutazione univoca sullo stato dell’espressione artistica in questo sorcio di terzo millennio.

Nel corso del secolo scorso il linguaggio artistico si è espresso in ogni ambito liberandosi dai vincoli di tecnicismi e ideologie, culminando nell’asserzione del movimento Fluxus: ”Tutto è arte” che, alla fine degli anni sessanta, voleva sancire come in ogni azione o esperienza, in ogni oggetto concepito dalla mente umana ci fosse, a ben guardare, il fulcro di una relazione con ciò che chiamiamo “Arte”.

L’avvento poi dei nuovi media e delle avanzate tecnologie, insieme all’apertura che hanno prodotto nelle comunicazioni, hanno contribuito ad ampliare gli interventi e le modalità dell’operato in ambito artistico; tanto da rimescolare e riadattare i modelli linguistici alle pulsioni del momento, creando sì, “aperture e fluidità” ma sostanzialmente rielaborando idee e concetti già ampiamente esplorati, consolidati ed elaborati in passato.

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Complessità e contraddizione

Se infatti questo venir meno di categorie valoriali vere e proprie, sia in termini di realizzazione tecnica che filologica, ha prodotto un ampliamento delle possibilità espressive fondendo sperimentazione e tradizione, nuove tecnologie e citazioni di elementi iconici, rende però molto difficile determinare la vera qualità e il significato di un’opera in questo così fumoso contesto storico. Anzi lascia spazio alle mistificazioni e alle furberie degli “addetti ai lavori”, consegnando al solo fattore puramente mercantile il compito di assegnare un valore al di fuori del merito e della reale importanza comunicativa e culturale del lavoro.

Così è pure per i “Non-Fungible Tokens”veri e propri atti di proprietà di una qualsivoglia immagine digitale, anche questi, naturalmente, regolati da logiche di mercato.

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Decadenza

Già da alcuni decenni questa tendenza all’ibridazione tra un ponderoso passato e un “futuribile” presente impregna la produzione artistica mondiale. Non si tratta però di mancanza di idee, anzi forse è proprio il contrario: è la sovrabbondanza di stimoli a determinare questo processo di convulsa e rutilante creazione.

Ma tutto questo segnala un esaurimento della funzione specifica dell’Arte come stimolo e “avanguardia” culturale del proprio tempo. L’espressione artistica è, se vogliamo, in un “cul de sac”, segnale di una decadenza intellettuale che, paradossalmente, rappresenta esattamente  il “proprio tempo”, preludio, forse, a una nuova e diversa futura concezione di cosa sia fare Arte.


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