All’ombra di Alagna, intervista a Cassandra Graziosi

Strega deriverebbe dal latino “striga” e “stryx”, (con corrispondente nel greco strygx) a significare “strige, barbagianni, uccello notturno. Con il  passare del tempo il termine avrebbe assunto il più ampio significato di “esperta di magia”.

Le donne sono sempre state guaritrici. Sono state i primi medici e anatomisti della storia occidentale. Sapevano procurare gli aborti, fungere da infermiere e consigliere. Le donne sono state le prime farmaciste, che coltivavano le erbe medicinali e si scambiavano i segreti del loro uso. Erano esse le levatrici che andavano di casa in casa, di villaggio in villaggio. Per secoli le donne sono state medici senza laurea, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale: apprendevano le loro conoscenze reciprocamente, trasmettendosi le loro esperienze  da madre in figlia. Sono  loro le protagoniste dell’ultimo libro di Cassandra Graziosi, ricco di intrighi e incantesimi.

 

“All’ ombra di Alagna”  racconta la storia  di una  congrega che si appresta a celebrare la loro ricorrenza più importante.

 

Un vampiro di nome Tristan, si rivela per rendere nota una notizia che cambierà per sempre la vita del villaggio, destinato a far fronte a strani avvenimenti, che porteranno ad una verità inaspettata e dolorosa. Tra incantesimi e magie, Alagna verrà immersa in un mondo, dove le tenebre ne saranno protagoniste. È un mondo oscuro ma nello stesso tempo affascinante quello scritto da Cassandra che ricorda le sagre di Harry Potter è la moderna serie Netflix Sabrina.

 

Perché hai cominciato a scrivere?

 

“Ho sempre amato raccontare storie e ho sempre amato leggere… è stato un qualcosa di abbastanza spontaneo. Scrivevo sui diari di scuola da bambina, sulla scrivania della mia vecchia cameretta. Volevo farlo, sentivo di doverlo fare. Scrivere mi rende felice, mi permette di dar sfogo alla mia infinita fantasia e poi, non so, pensavo che sarebbe stato carino portare le persone nel mio mondo, farglielo conoscere e permettere loro di fantasticare un po’, di staccarsi dalla realtà. La scrittura, è anche il mio modo di esprimere determinate idee, pensieri”.

 

C’è un’immagine nella tua memoria che ricollega al momento in cui ha deciso di voler diventare scrittrice?

 

“In verità, onestamente parlando, no. Come ho già detto, è sempre stato tutto molto spontaneo. Non c’ho pensato. Avevo solo bisogno che mia madre mi aiutasse a superare l’insicurezza e mi spingesse a mandare il manoscritto alla casa editrice”.

 

Hai una kryptonite nella scrittura?

 

“Forse le descrizioni specifiche dei luoghi, al livello proprio architettonico. Non sempre trovo le parole giuste. Ma sto imparando, non mi faccio fermare da nulla! Beh… almeno ci provo!”

 

Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?

 

“Non credo di poterne citare uno solo, perché i libri mi hanno sempre accompagnato e continuano a farlo tutt’oggi, molti sono legati a momenti particolari della mia vita. Per quanto riguarda l’influenza posso parlare dei libri di Anne Rice, specialmente “Intervista col Vampiro” o “Harry Potter”, potrei anche dire “Cuore d’Inchiostro” della Funke. Ovviamente il capolavoro assoluto del “Signore degli Anelli”, penso anche “Frankenstein”. Ma sicuramente i più importanti sono stati “Piccole Donne” e la saga che da noi è conosciuta come “Anna dai capelli rossi”.”

 

C’è uno scrittore che consideri il tuo mentore?

 

“Lucy Maud Montgomery e per qualcosa anche Anne Rice”.

 

Ora parliamo del suo ultimo libro: “All’ Ombra di Alagna: L’arrivo del Male”. Come mai ha scelto la stregoneria?

 

Perché fa parte della mia vita, è parte di me. E’ un tema che ho sempre amato e che col tempo ho fatto mio”.

 

Ti sei ispirata a qualcuno in particolare per il personaggio di Cassandra?

 

“Sì, a me stessa. Io fantastico molto, mi immagino sempre in possibili universi paralleli e questo, sicuramente, è uno di quelli che più ho amato e che alla fine ho scelto di rendere una storia. Cassandra, per molti aspetti, è assolutamente me, inutile negarlo. Scrivere di questo personaggio, mi è servito anche un po’ al livello psicologico”.

 

Ti piacerebbe scrivere la sceneggiatura di una serie che ha come protagonisti dei vampiri?

 

La recitazione, è la mia più grande passione. Recito fin da bambina, ho anche partecipato ad un corso e col tempo mi sono appassionata anche alla regia. Amo tutto quello che riguarda il mondo del teatro e del cinema. Quindi sì, vorrei assolutamente farlo, credo che sarebbe davvero la realizzazione di uno dei sogni più grandi della mia vita”.

 

Quale dei personaggi dei suoi libri assomiglia più a te?

 

“Cassandra, come ho già risposto su. Però, un giorno, vorrei tanto somigliare ad Esther!”