Andata e ritorno senza biglietto di Antonio De Gennaro

Un giorno d’inverno, Paolo De Lucia, un giovane laureato, clamorosamente intelligente ma disperato, approffittando dell’assenza dei suoi due coinquilini sale sul davanzale della finestra, per farla finita, ma qualcosa non va per il verso giusto. In ospedale Paolo fa un incontro “strano” con un’infermiera e da li in avanti la sua vita cambia. Forse.

 

Paolo un uomo che alla soglia dei 40 anni si ritrova a mettersi a nudo e fare un esame con sè stesso. Una storia di dolore, legami, passioni che affronta un tema importante e attuale, ambientata nella bella Napoli, una storia che fa riflettere e commuovere allo stesso tempo. Il libro si presenta lineare e scorrevole e mai banale. Penso che tanti di noi si sono ritrovati in un certo senso in Paolo, si arriva a un certo punto della propria esistenza che la vita ti mette a fare i conti con te stesso, credo sia inevitabile, ed ecco che arrivano anche i sensi di colpa talvolta, e non il sentirsi ampiamente soddisfatti delle proprie scelte e di quello che si ha. Andata e ritorno senza biglietto di Antonio De Gennaro è un libro che vi consiglio di leggere. Lo potete trovare in vendita su amazon.

 

Abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autore Antonio De Gennaro.

 

Ciao Antonio, com’è nata l’idea di scrivere questo libro?

 

“Allora com’è nata l’idea di scrivere questo libro, non è nata un’idea precisa, nel senso che tutto quello che scrivo io, scrivo da sempre. Io ho fatto da metà degli anni 90 ho fatto il giornalista per dieci anni, poi ho smesso proprio perchè ero amante della scrittura e il giornalismo in realtà è qualcosa che sembra vicino alla scrittura ma non lo è; è un lavoro più d’agenda, io invece avevo proprio la scrittura e quindi mi sono dedicato più a questo, a scrivere di narrativa. Tutto quello che scrivo non ho mai un’idea, diciamo così a tavolino io non avevo un punto di partenza e un punto di arrivo o comunque una storia già completa, avevo un’idea, un’immagine”.

 

Quanto c’è di Paolo in lei?

 

“E’ questa la domanda più complessa quanto c’è di Paolo in me, e direi anche quanto c’è di me in Paolo, ma in realtà Paolo è un personaggio che vive di vivere di vita propria, ci sono degli elementi di Paolo che mi appartengono come ad esempio quello del giornalismo, come la passione per la lettura però poi in realtà anche altri elementi che sono suoi ed altri che appartengono ad altre persone, quindi Paolo diciamo e un po’ come tutti i personaggi credo di qualsiasi altro libro sono un po’ la somma di tanti personaggi. E’ un personaggio che sento molto vicino, sia per un patto generazionale sia anche per le vicessitudini un po’ a trovare la propria strada nonostante un determinato percorso di studi; però Paolo personaggio è una persona completamente “indipendete” nel senso che vive di vita propria”.

 

Per questa storia si è ispirato a qualcuno in particolare?

 

“Diciamo parzialmente ti ho risposto nella prima domanda. Per questa storia non mi sono ispirato a nessuno in particolare. Non so se ti riferisci come ispirazione a scrittori, a cose che ho letto oppure se ti riferisci a persone realmente esistenti, in entrambi i casi ti posso dire che non mi sono ispirato a nessuno, probabilmente come credo sia normale ci sono scrittori che comunque ti influenzano quantomeno per il fatto che sono vicini per quello che raccontano, per il modo in cui lo raccontano, probabilmente si e diciamo quelli che più sento vicini sono John Fante”.

 

Cosa vorrebbe dire ai giovani che si trovano in difficoltà e non riescono a trovare un lavoro dopo anni di studio, che consiglio si sente di dare?

 

“Ai giovani posso solo dire di non mollare e dirgli di credere sempre in sè stessi è fondamentale credere sempre in se stessi, di studiare, di approfondire, ma qualsiasi campo, qualsiasi cosa piaccia. Le cose vanno fatte per bene, questo mi sento di dire, di non essere superficiali, leggeri ma non superficiali ecco questo è quello che consiglio ai ragazzi”.

 

Ha qualche nuovo libro in progetto?

 

“Diciamo per quanto riguarda i progetti nuovi libri già ho scritto qualcos’altro, c’è qualcosa già di pronto sia romanzi che racconti a cui diciamo sto lavorando. Più che altro il progetto è quello di continuare a scrivere, anzichè un libro vero e proprio, il desiderio la voglia è quella”.