“È il tuo colore naturale? è il riassunto di una pagina ben definita della mia caotica ma banale vita post adolescenziale.”
Inizio con questa bella vignetta, una delle tante disegnate nel libro di Sara Bertogalli “È il tuo colore naturale?“, edito da Alter Erebus. Un libro che mi ha stupita fin dalla copertina per l’immediatezza con la quale arriva al lettore. Sara, classe 1998, dei suoi primi vent’anni ha imparato ad ascoltarsi. E questo ascoltarsi si è tramutato in disegni e parole. Alessio Avallone, docente della Scuola internazionale “Comics”, che ha successivamente scritto la prefazione di questo libricino molto significativo, lo aveva notato subito nel settembre 2019, durante una lezione sul linguaggio dei fumetti a San Secondo Parmense. Sara è punk. Non nel modo di esternare la sua immagine, ma dentro. E per farlo arrivare fuori, utilizza un metodo semplice, immediato e diretto, che nasconde fragilità d’animo e pensieri che viaggiano nei racconti, veloci, e nelle storie di vita che s’incrociano in pochi attimi in questo libro.
Sara è forte, Sara non ha paura, eppure, dentro certe parole di critica a un mondo pesante e insensibile verso i ragazzi “che non sono più quelli di una volta”, non sa ascoltare la sua insicurezza di quella parte di adolescente. Tuttavia sa anche ritrovarsi, esce prepotente, nascosta dal cinismo fragile di disegni e parole. Sara è una pecora nera dall’animo bianco (o meglio, in technicolor). Se potesse essere una canzone, dal mio punto di vista sarebbe pastello bianco dei Pinguini Tattici Nucleari, versione Blink 182. Così come le sue parole, che s’incontrano nella nebbia di un locale e tra i binari prima di un concerto.
Sara ha tatuato tutt’intorno alla caviglia e sul profilo del piede una fiamma. Si autodefinisce una metallara pop, e nonostante sia sempre in ritardo è avanti anni luce; e se devo essere sincera, dopo averla letta, in questo libro, ve lo garantisco, le do pienamente ragione.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.