“Essi vennero” è una storia di fantascienza ambientata in Italia in un futuro distopico. L’opera, scritta in terza persona, narra gli avvenimenti di alcuni giovani sparsi per lo stivale, alle prese con un’invasione aliena.
Tutto inizia nel maggio 2042, quando delle inquietanti astronavi approdano sulla terra e decidono di attaccarla su diversi fronti. Le figure che sbucano dal loro interno hanno sembianze quasi umane, le braccia lunghissime e la pelle grigiastra. La popolazione, sconvolta, non riesce a capire cosa stia succedendo ed inizialmente si pensa ad un attacco terroristico. Solo in seguito, si capirà che i Grigi – così soprannominati dalla gente- sono alla ricerca spasmodica di qualcosa tanto importante per la loro sopravvivenza, quanto misterioso per gli esseri umani. I protagonisti del romanzo cercheranno in tutti i modi di comprendere proprio quale sia l’oggetto della loro perlustrazione armata e, allo stesso tempo, attueranno diversi piani per abbatterli e mettersi in salvo. Il nemico, però, non è rappresentato soltanto da questi spietati umanoidi: ad essi si affiancheranno i predoni e i Ministri del nuovo Culto religioso extraterrestre che, in modi differenti, ostacoleranno la lotta dei superstiti. Il racconto inizia a Napoli con Giulia, giovane presa in ostaggio dai Grigi per fare da cavia ed essere studiata. Successivamente, la narrazione si sposta a Taranto con Amira, Nadia e Dario, dopo a Milano con l’americano Jack, ed infine a Palermo con l’irriverente Camilla.
Inizialmente il lettore viene travolto da tantissime informazioni e i fatti vengono descritti con minuzia e dovizia di particolari, redendo la lettura poco fluida. Tuttavia, la storia è interessante e, dopo un breve blocco iniziale, ci si appassiona senza remore. La scelta di utilizzare città italiane è vincente, perché cattura l’attenzione di chi legge e facilita la possibilità di immedesimarsi. È apprezzabile anche il continuo cambio di punti di vista, perché così facendo è possibile visualizzare le diverse reazioni di fronte alla stessa catastrofe e analizzare le emozioni e le sensazioni dei personaggi, scandagliando le loro paure. L’opera è scorrevole e leggera e la curiosità di sapere come va a finire resta inalterata fino alla fine. Tuttavia, la percezione finale è che la vicenda non sia stata sviscerata fino in fondo ed alcuni passaggi risultano frettolosi e poco approfonditi. Dopo aver concluso il testo, molti dubbi restano volutamente irrisolti e nasce il sospetto che sarà possibile fugarli soltanto in un secondo episodio. Per gli amanti del genere, il libro potrà rappresentare una piacevole fuga dalla realtà da gustare sotto l’ombrellone.
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Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.