“I Dimenticati”, edito da Infinito Edizioni e già disponibile in e-book su tutti gli store digitali, è un’opera preziosa, da leggere attentamente, che raccoglie i testi di vari autori e autrici provenienti da campi diversi quali la medicina, il giornalismo, la cultura e l’impegno sociale, riuniti in un progetto collettivo di condivisione, competenza e passione civile, in cui ogni penna ha sviluppato un tema legato alle conseguenze generate dalla pandemia nel Paese.
“Ci siamo permessi di dubitare, a fronte dell’esaltazione semi-collettiva per la “riapertura” e la “ripresa” e, per l’appunto, la “ripartenza”, che questa nuova fase avrebbe riguardato davvero tutti. Abbiamo pensato che ci sarebbero stati dei dimenticati: temi e persone che non sarebbero ripartiti.”
La parola “Ripartenza” è lo spunto che introduce questa raccolta. Un termine che viene abusato quotidianamente dai media e che sta caratterizzando la dialettica politica di questa fase post lookdown. È naturale che ognuno di noi abbia la voglia e la necessità di ripartire, ma se l’esperienza del Covid-19 ci ha insegnato qualcosa, pur nella drammaticità delle vicende umane che ne sono susseguite, sta proprio nell’analizzare tutto ciò che non funzionava già prima della pandemia, e che il virus ha reso solo più evidente, come ad esempio le diseguaglianze sociali ed economiche e le scellerate politiche che nel corso degli anni hanno tagliato fondi alla sanità pubblica. Questa nuova Fase ci consente di cogliere l’occasione per cambiare obiettivi e mentalità al fine di migliorare le cose, ma il rischio è che ancora una volta ci saranno “ripartenze mancate” di una vasta parte di umanità che non ha voce, e di conseguenza, prospettive per il futuro.
Il libro è una lente d’ingrandimento posizionata sui margini della società, sui cosiddetti “Invisibili”; i malati, i poveri, le persone senza fissa dimora, i migranti, i lavoratori non tutelati, ma anche i bambini, gli adolescenti, le donne, le famiglie, i disabili e gli anziani. I testi aprono una profonda e necessaria riflessione su realtà che distrattamente non vediamo, legati dalla stessa necessità di ripartire veramente Insieme, e di non lasciare indietro Nessuno; perché in fondo, tutti siamo potenzialmente fragili ed esposti al disagio, più di quanto possiamo immaginare. Per questo motivo ognuno di noi deve prendere coscienza e fare la sua parte.
Il solo modo per considerarci davvero guariti, non solo dal virus, ma dai nostri stessi errori.
“Riaprire le battaglie per i diritti di tutti, dei dimenticati e degli invisibili, significa costruire quel movimento che manca nel Paese. La scommessa sui diritti individuali che si fa battaglia collettiva. Il contrario, cioè, di quelle tessere scomposte che non diventano mosaico, le dissonanze che non fanno una sintonia, la sommatoria delle singole rivendicazioni che non compongono il bene comune o l’interesse generale ma lo distruggono, a vantaggio del più forte. Per questo scommettere sui diritti dei laterali, i marginali, i più deboli che non hanno voce, difesa o lobby, significa ricominciare a tessere un filo, rendere più forte la società, in nome di tutti.” Estratto dal testo di Marco Damilano, “I diritti dei più deboli”.
Nel finale, curato da Amnesty International Italia, si solleva la necessità che il governo utilizzi le risorse provenienti dal Recovery Fund (un fondo di emergenza che anticipa il supporto finanziario nei primi mesi della fase di ripresa dei Paesi membri) nei settori strategici della convivenza civile per disegnare il futuro dell’Italia, proponendo le aree su cui intervenire con priorità, tra i quali la lotta alla povertà e alle diseguaglianze, la salute pubblica, il lavoro, il diritto alla casa, la parità di genere, l’educazione, la migrazione, l’ambiente, la cultura e la tutela dello stato di diritto.
Gli autori dei testi in ordine alfabetico: Daniela Chieffo, Luigi Ciatti, Gessica Costanzo, Anna delle Molle, Marco Damilano, Lucia De Marchi, Monica Di Sisto, Alessandro Forlani, Letizia Giangualano, Salvatore Giuffrida, Mario Marazziti, Federica Moriconi, Fabrizio Nurra, Marco Omizzolo, Mauro Palma, Veronica Pivetti, Gianni Rufini, Gianfranco Schiavone, Antonio Schizzerotto, Ilaria Sotis, Carlo Stasolla.
Gli autori devolvono i diritti maturati dalla vendita del libro ad Amnesty International Italia.