Perché un articolo sulla letteratura calabrese? Perché questa terra, meravigliosa e martoriata, è sconosciuta alle masse e viene spesso ricordata soltanto per i fatti di cronaca nera.
La Calabria non è solo ‘Ndrangheta
La Calabria però non è solo omicidi e sangue: è una regione ricca di tesori nascosti, di arte e di storia. Chiunque abbia avuto il piacere di visitarla, si è di sicuro reso conto delle molteplicità che la compongono: paesaggi mozzafiato che coesistono con scempi ecologici, eventi culturali organizzati nonostante l’assenza di servizi, azioni di ricostruzione che devono fare i conti con gesta violente.
La Calabria è una regione difficile, impervia, qualche volta inospitale: si rimane incantati quando la si osserva da lontano, si arranca con difficoltà quando la si vive quotidianamente. Ma è proprio in queste difficoltà che l’arte riesce a fiorire e ad affermarsi come segno di rivalsa.
Gli scrittori calabresi
Questo posto, che comprende il territorio che va dalle montagne dell’Aspromonte ai mari Jonio e Tirreno, ha dato i natali a scrittori noti in tutto il mondo, che ci hanno lasciato in eredità un patrimonio dal valore inestimabile. Vediamone alcuni.
Corrado Alvaro
Scrittore, sceneggiatore, poeta e giornalista. Alvaro, nato il 15 aprile 1985 nel piccolo paese di San Luca, è riuscito a prendere la licenza liceale in un periodo storico in cui la gran parte della gente era completamente analfabeta. Ha lavorato per Il resto del Carlino e per Il corriere della sera. Vastissima la produzione letteraria, di cui ricordiamo Gente in Aspromonte e Quasi una vita (Premio Strega 1951).
“Non esiste difetto che, alla lunga, in una società corrotta, non diventi pregio, né vizio che la convenzione non riesca ad elevare a virtù.”
Che cos’è la felicità: tempi truccati
Saverio Strati
Saverio Strati è nato a Sant’Agata del Bianco nel 1924 ed è morto recentemente (9 aprile 2014) a Scandicci, dove era residente. Ha interrotto gli studi dopo la licenza elementare per poter fare il muratore, ma la passione per la scrittura è stata più forte: dopo la Seconda guerra mondiale è riuscito infatti a iscriversi alla Facoltà di Lettere. Con Il selvaggio di Santa Venere ha vinto il Premio Campiello.
Tommaso Campanella
Nato a Stilo nel 1568, è stato un filosofo, teologo e poeta. Era anche un prete, in particolare un frate domenicano, ma è stato condannato in quanto ritenuto eretico. In particolare, ricordiamo l’opera Civitas Solis, scritto in volgare fiorentino.
“Dicono che è in gran dubbio sapere se ‘l mondo fu fatto di nulla o delle rovine d’altri mondi o del caos; ma par verisimile che sia fatto, anzi certo.”
La città del sole
Mario La Cava
Fonte: La Locride
Mario La Cava è nato a Bovalino l’11 settembre del 1908, dove ha sempre vissuto (ad eccezione del periodo degli studi universitari) fino alla sua morte avvenuta nel 1988. Quella di tornare è stata una scelta mirata, sia per amore verso la sua terra di origine da cui spesso molti emigravano ed emigrano, sia perché era fortemente convinto che la vita dello scrittore potesse compiersi solo nei piccoli borghi, lontano dai salotti sofisticati. Ha collaborato con diverse testate nazionali e ha scritto numerose opere. L’amico Leonardo Sciascia, di lui ha affermato:
“Le cose di La Cava per me costituivano esempio e modello del come scrivere: della semplicità, essenzialità e rapidità a cui aspiravo.”
Leonida Repaci
Originario di Palmi, ha vissuto nel periodo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Oltre che scrittore e poeta, è stato un antifascista italiano. I suoi libri sono simbolo della sua battaglia ideologica e politica e vi si trovano numerosi pensieri vicino al socialismo e al comunismo, oltre che moltissimi riferimenti autobiografici. La più famosa è forse L’ultimo cireneo.
Francesco Perri
Anche Francesco Perri è stato un convinto antifascista. Nato nella piccolissima Careri nel 1885, durante la sua vita ha collaborato con numerose testate giornalistiche nazionali e ha scritto molti libri incentrati sulla sua ideologia politica e sulle sue convinzioni meridionaliste. Perri è stato fonte di ispirazione per Mario La Cava che, ancora ragazzino, guardò alle sue azioni di attivismo come a gesta esemplari da cui prendere esempio. Lo scrittore bovalinese ha infatti affermato:
“Ebbero più effetto sulla mia anima di fanciullo certe posizioni politiche assunte da Perri in quegli anni che furono del primo dopo guerra. Ricordo certe notti d’inverno in cui Perri, accompagnato da mio zio Pasquale, allora sindaco di Careri, si fermavano nella mia casa al ritorno da Reggio. […]”
Giovanna De Nobili
Giovanna De Nobili è stata una poetessa, novellista a scrittrice di Catanzaro dell’Ottocento. Reperire notizie certe su di lei è difficilissimo: sappiamo che ha iniziato la sua produzione letteraria giovanissima ed è stata apprezzata in tutta Italia.
Note a margine
Nel compilare questa lista mi sono resa conto di un vuoto: a eccezione di Giovanna De Nobili, non vi sono nomi femminili. Ho fatto diverse ricerche e solo alcuni siti di cronaca locale riportano di autrici del passato che sono riuscite a pubblicare. Ciò forse avviene perché un tempo le donne erano destinate solo alla vita domestica e non riuscivano a imporsi, a studiare e a pubblicare libri e testi. O, molto più semplicemente, non riuscivano a far sì che le opere letterarie prodotte fossero riconosciute come proprie.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.