Calabria: le mete meno conosciute dai turisti

Calabria: le mete meno conosciute dai turisti


La Calabria meridionale negli ultimi giorni è stata al centro di una forte sponsorizzazione turistica veicolata dall’arrivo di Jovanotti che ha scelto due luoghi in particolare per girare il video del brano “Alla salute”. Si tratta di Scilla, piccolo borgo di pescatori della provincia di Reggio, e Gerace, piccola roccaforte della Locride e tesoro di epoca bizantina dell’omonima provincia, conosciuta soprattutto per la splendida Cattedrale di normanna, ma con diverse testimonianze risalenti al periodo bizantino.

Ma quali sono altri luoghi della provincia di Reggio che meritano una visita e non trovano spazio nelle visite dei turisti che hanno voglia di scoprire luoghi autentici? Vediamone alcuni insieme.

Sant’Agata del Bianco (RC)

Rimaniamo nel territorio compreso tra Scilla e Gerace per parlare di Sant’Agata del Bianco, un piccolo Comune che si trova in Aspromonte, a circa 400 mt s.l.m. Facilmente raggiungibile dalla costa, il borgo negli ultimi anni è stato protagonista di un processo di valorizzazione, partendo dall’esterno degli edifici che sono stati dipinti con murales.

Al centro di una delle piazze si trovano due luoghi d’interesse molto importanti: il Museo delle cose perdute e la Casa – Museo di Saverio Strati, inaugurata nel 2014. Quest’ultimo fu un protagonista della letteratura italiana del ‘900, scomparso solo qualche anno fa. Il primo romanzo fu La Marchesina a Debenedetti, mentre nel 1959 pubblicò il suo più illustre romanzo: Tibi e Tascia, edito da Mondadori. Nel 1972 vinse il Premio Napoli e nel 1977 il Premio Campiello con il romanzo Il Selvaggio di Santa Venere. I libri di Strati vennero stampati in tutto il mondo. Nel 2018 è stato istituito un premio letterario in memoria dell’illustre scrittore.

Quanto al Museo delle cose perdute, aperto dal 2016 grazie ad Antonio Scafone, ospita manufatti e arnesi di antichi mestieri che la gente ha buttato via e l’artista ha recuperato, ripulito e valorizzato.

Il piccolo borgo ospita nel periodo estivo anche il festival Stratificazioni, in cui si alternano letteratura, arte e musica in uno scenario accogliente e con ospiti che provengono da tutta Italia.

Pazzano

Se siete interessati a visitare un luogo mistico e naturalistico, spostatevi leggermente a nord, per visitare un altro luogo poco turistico; si tratta del piccolo Comune di Pazzano (RC), nella Vallata dello Stilaro: il territorio comunale ospita il Santuario di Santa Maria della Stella. Situato sul monte Stella, il santuario è scavato all’interno di una grotta. Dapprima di origine bizantina, diviene luogo di culto della chiesa cattolica nel ‘500.

Per accedere al santuario si percorre una scala con 62 gradini scavati nella pietra. Il 15 agosto si celebra la festa dell’assunzione della madonna che ricorda una festa bizantina, la Dormitio Virginis. Il pellegrinaggio avviene salendo per una strada di montagna (per sole persone) con una forte pendenza a partire dalla “Fontana vecchia” del comune di Pazzano e vi si arriva quasi in cima nei pressi della grotta.

Ferruzzano 

Ultimo luogo da visitare per un turista interessato a scoprire luoghi meno noti e con una storia importante, è Ferruzzano superiore.

Per raggiungere il vecchio nucleo abitato, torniamo verso sud in direzione Reggio Calabria, percorriamo la Strada statale 106 fino ad incontrare Ferruzzano Marina.  Svoltando al bivio, qui si prosegue per qualche km fino a incontrare contrada Saccuti (o baracche), dove si costruirono delle abitazioni provvisorie a seguito del terremoto del ‘900. Vi sono una vecchia fontana e una piccola chiesa. Svoltando qualche curva e ammirando la costa, si arriva al borgo.

Il paese è incastonato tra i monti e abbracciato da rocce biancastre, quasi in bilico tra i suoi 475 metri di altezza e lo strapiombo sul mare. Come molti dei borghi aspromontani, a seguito del fortissimo terremoto del 23 ottobre 1907 colpì i centri del litorale ionico meridionale della Calabria, il paese venne abbandonato.

Spostandosi dal centro dell’insediamento verso il bosco di Rudina, si scorge Rocca Carruso: una torre sulla sommità della collina da cui è visibile la costa, la Fiumara La Verde e il nucleo abitato di Africo nuovo.

Il bosco mantiene una grande biodiversità ed è stato nominato (Sito di interesse Comunitario). L’unicità del luogo risiede nel fatto che lungo il percorso all’interno del bosco sono presenti un numero altissimo di Palmenti, 160: si tratta di vasche scavate nella roccia la cui funzione era quella della pigiatura del vino per ottenere il mosto. L’interesse per tali vasche avvenne grazie allo studio del professor Orlando Sculli, originario del luogo; per la maggior parte risalenti all’epoca bizantina ma tra le quali ve ne sono alcune datate al periodo ellenistico. Questo testimonia la propensione vinicola della zona già da epoche antiche.

Se volete visitare la Calabria in maniera autentica, la bassa costa ionica vi stupirà. Non vi resta che aggiungere queste mete al  vostro itinerario!