Trovare le proprie radici tra Aspromonte e Mar Ionio: Gerace

Gerace è un piccolo comune di circa 2500 abitanti, situato a pochi km dal mar ionio calabrese, nella costa dei Gelsomini e appartenente alla Città metropolitana di Reggio Calabria. Le radici storiche, il patrimonio artistico e culturale e la sua fama l’hanno resa uno dei borghi più conosciuti della Provincia, paragonabile per importanza alla vicina Stilo.

Riguardo l’etimologia nel nome, molto probabilmente deriva da Ierax, che in latino significa sparviero. Il nome è legato al ricordo del rapace che secondo una leggenda avrebbe indicato agli abitanti di Locri il luogo in cui rifondare la città. Secondo altri esperti il toponimo deriva da una traduzione greca di Jerà – akis, vetta sacra.

L’antica Ierax è stata fondata nel X secolo, dai Greci di Locri Ephizephiri in fuga dai Saraceni. Il nome compare per la prima volta nel 787 (X secolo) e la fortezza resiste alle incursioni arabe per diversi secoli, cadendovi solo nel 986.

La sua importanza turistica gli ha consentito di ricevere la Bandiera arancione del Touring Club e di entrare nella rete de I borghi più belli d’Italia nel 2015, quando si classificò al settimo posto.

La localizzazione è unica, Gerace mantiene una vocazione sia marittima per la vicinanza alla costa, sia aspromontana per la posizione geografica: si trova infatti a quasi 500 mt slm su una collina di pietra renaria.

La sua importanza strategica rimane inalterata nei secoli nonostante le diverse dominazioni. Nel 1806, a cinquant’anni dall’Unità d’Italia, Gerace diventa capoluogo di circondario grazie all’abolizione della feudalità da parte dei francesi.

Sempre nel periodo preunitario vengono qui giustiziati 5 giovani appartenenti alla Carboneria, accusati di cospirazione contro il potere borbonico.

Le strade del centro storico sono costruite in pietra viva a cozzo posta verticalmente, metodo utilizzato per frenare il moto impetuoso dell’acqua e consentire ai cavalli di attraversare i vicoli.

La porta del Sole è uno dei luoghi simbolo della città, una delle 4 porte di accesso sopravvissute alle originarie 12. Essa rappresenta uno degli ingressi al centro storico, con un affaccio sulla vallata sottostante e sul mar ionio. La balconata è denominata “le bombarde” poiché qui i geracesi posizionavano i cannoni per difendere la città e la costa dalle invasioni.

All’interno del centro storico si trovano numerose dimore nobiliari, caratterizzate da maestosi portali e balconi tondeggianti. Molti di questi palazzi conservano all’interno un cortile o un giardino. Tra questi ricordiamo: Palazzo Migliaccio, Casa Marvasi, Palazzo Delfino, Palazzo Spanò, Palazzo Parrotta.

Il luogo conserva diverse botteghe artigiane in cui ceramisti e vasai creano oggetti tipici di straordinario valore.

All’interno dei vicoli si trovano degli archi costruiti con una tecnica tipica del luogo, detta “volta a gistuni”; essa consisteva nella costruzione dell’arco ponendo una gettata di calce su una struttura di canne intrecciate che ricorda i tipici cestini fatti a mano, detti appunto “gistuni”.

Alcune delle piazze sono costruite con una specifica funzione; è il caso di Piazza del Tocco, sede del Parlamento locale (la piazza nobiliare) e piazza Tribuna, che rappresenta invece il potere temporale e anticipa l’ingresso della curia episcopale).

A Gerace è presente un castello di epoca normanna edificato nell’XI Secolo di cui restano la torre centrale, un pozzo e alcune mura. Originariamente era dotato di ponte levatoio, un sistema di canalizzazione delle acque, un’ampia armeria ed un cortile interno. Nella zona antistante il Castello vi è uno spiazzale denominato “baglio”.

La storia di Gerace è conservata nel Museo Civico, conserva la storia del borgo a partire dal Medioevo

Tra le chiese più importanti vi sono: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la chiesa più grande di tutta la Calabria, che domina il borgo ed è considerata il monumento più rappresentativo dell’architettura bizantino normanno – romana. Essa risale all’VIII Secolo e si affaccia su uno spiazzale in pendenza da cui si snodano le viuzze principali. Altre architetture religiose degne di nota sono: San Francesco, del 1200 in stile Gotico, che conserva un portale in ferro battuto spesso considerato il simbolo di Gerace. Inoltre si devono menzionare la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Chiesa di santa Caterina (epoca normanna), Chiesa di San Giorgio Martire che conserva un dipinto ad olio del XVIII secolo, dipinto da Francesco Saverio Mergolo.

La bellezza di Gerace è stata sottolineata da molti esperti di beni culturali per la concentrazione di popoli e lingue che vi hanno lasciato il segno sia dal punto di vista architettonico e urbanistico, sia nelle tradizioni locali. Vale la pena visitarla per la sua atmosfera nobiliare ma discreta e per la sua posizione che sembra abbracciare e proteggere ancor oggi gran parte della Locride.