I muri che parlano di una poesia che resta: il Movimento per l’Emancipazione della Poesia

Vi è mai capitato di vedere, un foglio attaccato ad un muro con scritta una poesia? Delle parole in rima? Delle piccole composizioni? Può sembrare una cosa una cosa sbagliata, una cosa che non si dovrebbe fare, come imbrattare i muri e scrivere con una bomboletta una di quelle frasi sconce con annesso il numero di telefono. Ma no, non parlo di questo. Vi sto illustrando qualcosa di molto più profondo, limpido, puro. Qualcosa che non sporca, ma piuttosto ci distoglie dalla frenesia della giornata. Per chi poi è attento ai dettagli, quel foglietto bianco, senza una vera e propria firma, ma solo un logo e un codice, è fonte di sorriso, di tenerezza e di ricordo. La poesia sui muri, è l’insolito, modo per distogliere il lettore, da quello che è ormai diventata la triste realtà, la tecnologia. Ve lo ricordate quando ci passavamo quel foglietto sul quale scrivevamo “Ti vuoi mettere con me? SI o NO, fai una croce sulla scelta”. Ecco la sensazione nel vedere un muro ricco di fogli con riportato qualcosa di profondo, è quella li. Quella che non ti sai spiegare ma ti viene. Quella che porti a casa il cuore, proprio dal luogo, dove al cuore spesso non ci si fa caso per nulla: la strada. E se i muri dividono, credetemi, che una mano che stringe più forte un’altra mentre uno dei due legge ad alta voce certe parole, sono la prova tangibile, che forse no, non è sempre così. A volte ci si stringe di più, con certe parole di fronte.

 

Chi sono?

 

I ragazzi che fanno parte di questo “movimento” in realtà nascondono la loro vera identità dietro un codice, che consiste in un lettera dell’alfabeto seguito da alcuni numeri. Scrivono e attaccano poesie in tutte le parti d’Italia e hanno pensato di creare un dialogo con il mondo che andasse contro le mode e tendenze che sono state attuate in questo periodo. Il loro “statuto” sottolinea l’importanza del rendere possibile questo dialogo, che non è finalizzato a chissà quali scopi politici e sociale, ma semplicemente vuole  dare importanza alla comunicazione che alle volte, scorre solo e soprattutto sui tasti di una tastiera.  Vogliono “riportare” la poesia alle persone,  e le persone alla poesia anche a chi non se lo può permettere

 

Dove si trovano?

 

Le poesie si trovano un po’ sparse, in tutte le città d’Italia, spesso appiccicate sui muri delle stazioni, sui pali della luce, sui muri di edifici abbandonati. Un azione forte, che però vuole ridare quella importanza che ad oggi pare che le parole abbiano perso. Al dialogo, tacito del foglio scritto, e soprattutto ai sentimenti che gli girano tutt’ intorno.

 

Notizia dell’ultima ora

 

Una chicca in tutto questo, è stata la nuova organizzazione del sito e dei vari profili social durante il lockdown dovuto al Covid-19. Sono state create della mappe, tutt’ora visibili, dove si possono leggere le poesie attaccate sui muri in alcune delle più importanti città italiane. Inoltre nella giornata del 21 marzo, ovvero la giornata mondiale dedicata alla poesia, primo giorno di primavera e compleanno della grandissima Alda Merini, è stata fatta una diretta su istagram “nonstop” dove i ragazzi hanno recitato per ventiquattro ore, le poesie che ballano sui nostri muri anche quando piove.

 

La stessa Merini, sarebbe stata sicuramente fiera di questi nuovi poeti dei giorni nostri.