Virità, femminile singolare-plurale – Recensione del nuovo libro di Giusy Sciacca

Fonte foto: la voce di New York

L’autrice

Giusy Sciacca è una controllora del traffico aereo che vive tra Roma e Siracusa. Ha scritto racconti, romanzi e testi teatrali. Lavora inoltre per le testate giornalistiche La Sicilia, SicilyMag e La Voce di New York.

Il Libro

Virità è un termine siciliano sia singolare che plurale, di genere femminile. È anche il titolo di questo libro edito da Edizioni Kalòs, e in esso è racchiuso tutto il senso dell’opera. Le protagoniste dei 20 racconti contenuti al suo interno sono tutte donne che non hanno avuto la possibilità di narrarsi con parole proprie: artiste, sante, scienziate, eretiche e così via. Persone incomprese che, attraverso la penna di Sciacca, si prendono la propria rivincita. L’isola che fa da sfondo a quest’azione di rinascita è la meravigliosa Sicilia.

Il testo si presenta come una sorta di guida, al cui interno è possibile approfondire la vita dei personaggi femminili che hanno segnato la Storia, a partire dall’epoca classica fino al Novecento. Le vicende, sebbene improntate sulla verità storica, sono immaginarie e si svolgono tenendo conto di come le protagoniste si comporterebbero in determinati contesti. La scrittura semplice rende il testo alla portata di tutti e diviene mezzo di diffusione culturale per lettori di età e contesto differenti. Alcuni dialoghi risultano forzati rispetto al personaggio che li recita ma, data la portata del progetto, nel complesso non disturbano l’omogeneità del testo.

L’idea dell’autrice è originale e accattivante: l’intento di coinvolgere e riportare in auge figure considerate troppo spesso di minor rilevanza riesce completamente e lo stile scorrevole coinvolge persino i più titubanti. Qual è, dunque, la verità? La domanda, secondo la scrittrice, è sbagliata. Alla fine della lettura, capiremo che soltanto la pluralità delle voci ci permette di raggiungere il vero. Consigliatissimo anche ai più giovani.