Dopo più di un anno, i fan di Ryan Reynolds possono finalmente andare al cinema per il suo nuovo film: “Free Guy – Eroe per gioco”.
La pellicola parla del PNG (Personaggio Non Giocante) di un videogioco che, a seguito di un attacco hacker, subisce un cambiamento di prospettiva e diventa consapevole di se stesso, del suo ruolo e del fatto che il mondo che lo circonda è solo una realtà virtuale. Così decide di diventare l’eroe, in una corsa contro il tempo, prima che i produttori del gioco lo chiudano.
Il film è fantascienza allo stato puro, ma può piacere anche a chi non ama il genere: il protagonista rappresenta l’ingenuità e la normalità in un mondo che ingenuo e normale non è.
Lo studio dietro al film
Il cast ha esaminato molto bene la sceneggiatura, per interpretare i personaggi alla perfezione.
La dichiarazione di Ryan Reynolds: “Guy è come un adulto di quattro anni, ha la gioia di chi sperimenta tutto per la prima volta”. Guy, quindi, dopo l’irriverenza di Deadpool, rappresenta un punto di svolta per l’attore, una nuova sfida a cui far fronte.
Per tenere testa alle esigenze di un pubblico sempre più attento ai dettagli e sempre più coinvolto nel mondo dei videogiochi, Shawn Levy, il regista, si è rivolto a dei consulenti esterni: “volevamo l’accuratezza, però allo stesso tempo per me era indispensabile che la storia si reggesse da sé, che conoscerli non fosse proprio obbligatorio”.
Nonostante i riferimenti al mondo dei videogiochi, il film è godibile da tutti, anche da chi non ha tendenze “nerd”. Insomma, un momento di leggerezza, senza per questo essere banale.
Classe 1988, padovana di nascita, veneziana di adozione. Diplomata in lingue, adoro scoprire cose nuove. Credo molto nell’importanza delle parole e del loro significato. La scrittura, per me è un mezzo per informare ed esprimere la mia creatività.