Foto: www.ilcentro.it
Forse qualcuno di voi ha avuto già l’occasione di passare in Largo Fellini a Roma e notare le quattro nuove panchine che delimitano un tappeto rosso, apparse il 14 ottobre. Sicuramente la panchina rossa salta all’occhio, visto che seduta su di essa c’è una delle migliori attrici italiane di tutti i tempi, Anna Magnani, raffigurata in bronzo e a grandezza naturale da Antonio Nigro.
E come mai c’è Anna Magnani seduta su una panchina rossa in Largo Fellini? L’occasione è quella della Festa del Cinema di Roma, che insieme vuole rendere omaggio al celebre regista che da il nome alla via e alla grandissima attrice raffigurata, testimoniando allo stesso tempo contro la violenza sulle donne. Anche se la festa del Cinema si concluderà il 25 ottobre, l’installazione con la panchina rossa, allestita dallo studio scenografico Mekane, rimarrà al suo posto fino alla fine dell’anno.
L’opera è stata realizzata dalla Fondazione Sorgente Group, istituzione senza fini di lucro che ha come scopo la valorizzazione e la promozione dell’arte e della cultura. L’intento della panchina rossa è quello di condannare qualsiasi forma di violenza sulle donne.
Anna Magnani è stata scelta come simbolo di questa installazione perché, come spiega Paola Mainetti, vicepresidente della Fondazione, “nessuna attrice meglio di lei incarna lo spirito delle donne romane, resilienti e combattive”. La Magnani infatti pare aver sofferto e lottato molto nella sua vita di donna, nonostante il successo come artista. Anna Magnani è considerata oggi una delle figure più rappresentative della “romanità” cinematografica. È stata la prima artista non anglofona a vincere un Oscar come miglior attrice protagonista con il film La Rosa Tatuata nel 1956, e questo è stato solo uno dei tanti riconoscimenti alla sua carriera. Sono molto famose le sue interpretazioni nei film Bellissima, Roma Città Aperta e Mamma Roma.
Sorge infine spontanea una domanda. Avrebbe davvero voluto, l’immensa Anna Magnani, ritrovarsi in versione bronzea seduta su una panchina rossa? O forse avrebbe preferito che venissero attuate azioni concrete contro la violenza e a favore delle pari opportunità nel settore del cinema? Panchine rosse che testimoniano contro la violenza sulle donne si trovano ormai in molti luoghi d’Italia, ma l’obiettivo deve essere quello di non doverle più dipingere.
Eterna indecisa e vagabonda, mi sono laureata in Lingue e poi in Economia, studiando tra Italia, Spagna e Francia. Ora divido le mie energie tra il lavoro in ambito export, Hermes Magazine e il mio blog The Worldwide Journal. Oltre a scrivere e organizzare compulsivamente viaggi e gite, leggo parecchio. Ho un debole per i soffitti affrescati, l’est del mondo e i cactus.