Si chiama Out il primo cartone animato della Pixar con un personaggio dichiaratamente gay. Il cortometraggio, della durata di circa 9 minuti e visibile su Disney+, è girato da Steven Clay Hunter, già regista di Alla Ricerca di Nemo, Alla ricerca di Dory, Wall-E, Il viaggio di Arlo e Toy Story 4.
La storia di Greg
Il film d’animazione parla della storia di Greg, sul punto di trasferirsi in città con il fidanzato Manuel, ma a cui manca la forza ed il coraggio di dirlo ai genitori e fare coming-out. Il fatto che ci sia una relazione tra i due ci viene indicato da una fotografia di loro due insieme che, gelosamente, Greg tiene nascosta in un cassetto. Promette a Manuel di appenderla in casa una volta arrivati in città, ma entrambi sono consapevoli che, ogni volta che i genitori andranno a trovarlo, la rimetterà nel cassetto. Proprio in quel momento arrivano i genitori di Greg per aiutarlo nel trasloco. A questo punto entra in scena un po di fantasia e Greg si trasforma nel suo cane. Dunque la mente di Greg abita il corpo del cane e viceversa. La mamma di Greg, prendendo in braccio il cane e pensando di parlare con lui, gli confessa che non importa nulla di chi sia innamorato il figlio, a lei basta che non venga esclusa dalla sua vita. Cosa che mai aveva osato dire al figlio in persona.
Le reazioni
Se nel passato Pixar aveva fatto qualche piccolo accenno più o meno velato all’omosessualità, come nell’ultimo lungometraggio Onward, qui ci viene presentato per la prima volta un personaggio dichiaratamente gay. L’idea del personaggio di Out è un omaggio a Howard Ashman, morto a 40 anni per AIDS, ed autore dei testi delle canzoni de La sirenetta e La bella e la bestia. La prima del cortometraggio è stata seguita da un grande numero di spettatori che hanno condiviso le loro emozioni e reazioni su Twitter con l’hashtag #PixarOut. Non sono mancate le critiche ed i commenti negativi, che, però, non hanno minimamente intaccato il successo ed il messaggio d’amore universale del cortometraggio firmato Pixar.