Fonte immagine: Turismo Torino
Con i loro 18 chilometri di luce, storia ed eleganza i portici del centro hanno portato la città di Torino ad indossare il soprannominare di città salotto.
Ed è proprio in questa chiave che i torinesi la vivono, un salotto sempre pronto ad ospitare: eventi culturali, fiere, bancarelle di antiquariato e di artigianato, i Portici di Carta (durante i quali i portici diventano la più grande libreria del mondo), mostre sospese, luci d’artista e anni fa il famoso martedì sera dei giocolieri che si teneva di fronte al municipio della città (sulla spinta della quale hanno poi preso vita le scuole di circo della città) in Piazza Palazzo di Città, un tempo chiamata Piazza delle Erbe.
A circondare questa piazza, quando ancora si chiama Piazza delle Erbe, si trova sin dal medioevo la prima parte di elevato dei portici.
Ma è a partire dal 1600 che iniziano ad assumere la forma con la quale li conosciamo oggi ed a permeare il tessuto urbanistico con la loro indiscutibile bellezza, è per volontà della famiglia reale, che desidera poter camminare comodamente per la città senza doversi curare delle condizioni climatiche, che hanno inizio gli ampliamenti.
La creazione dei 12 chilometri di portici centrale si articola in sei fasi conseguenti alla prima parte medievale:
– I lavori dei portici di Piazza Castello, che circondano 3 lati della piazza, vengono affidati a partire dal 1606 a Ascanio Vitozzi (architetto).
– Seguono i lavori per portare i portici anche intorno a Piazza San Carlo fra il 1630 e il 1650 diretti dagli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte.
– Fra il 1673 al 1720 avviene l’ampliamento verso i Giardini Reali e lungo via Po’ e quando la realizzazione viene completata la via viene definita “Regina viarum“ perché la più lunga di Torino. Il suo compito è quello di unire Piazza Castello a Piazza Vittorio che in questo periodo storico è la Piazza d’Armi della città.
– Fra il 1700 e il 1800 sotto la direzione di Juvarra prendono vita i portici delle zone di: Porta Susa e Porta Palazzo.
– Nel corso del XVII secolo sotto la guida di Benedetto Alfieri vengono ristrutturati i primi portici che circondano l’ormai ex Piazza delle Erbe.
– L’ultimo ampliamento storico è dedicato alla realizzazione dei portici di: Piazza Vittorio Veneto, Piazza Carlo Felice e Piazza Statuto e avviene le corso dell’800 sotto la guida di Giuseppe Frizzi.
– Infine nel 1931 iniziano i lavori per congiungere ai 12 chilometri storici di portici, i 6 mancanti per raggiungere Porta Nuova.
Da questa intenzione prendono vita il tratto di portici di via Roma che ospitano al loro interno la superba Galleria San Federico.
Così a oggi, arrivando da una delle due stazioni centrali della città: Porta Susa o Porta Nuova, è possibile visitare tutto il centro storico di Torino passeggiando sotto i portici e vivendone, oltre al loro patrimonio artistico fatto di soffitti e colonne di incredibile bellezza, le attività commerciali.Guardando le vetrine con più attenzione non è difficile incontrare una delle molte attività storiche o uno dei caffè dove letterati, filosofi e artisti delle varie epoche si sono ritrovati per discutere insieme.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.