In questo articolo vi riporto a Torino, città magica, storica e dalle origini mitiche.
Il figlio del Sole
Tali origini vedono come protagonista un dio che vi ho già citato nell’articolo dedicato a Bussoleno e alla mitica città di Rama. In questo caso però Fetonte si trova ad essere coinvolto suo malgrado. Sono due le versioni famose di questo mito, una dice che Fetonte cadde nelle acque dell’Eridano (l’attuale fiume Po) per via della sua inesperienza. L’altra vede un nonno (Giove) decisamente contrariato da un nipote (Fetonte) che ha fatto una goliardata di troppo. Il potentissimo nonno sceglie di punirlo scagliandoli contro un fulmine che lo fa precipitare in acqua. In entrambi i casi la caduta di Fetonte ci dice due cose, la prima è che secondo il mito è proprio finito nel fiume e la seconda è che forse sarebbe stato meglio non mettersi alla guida del carro del sole del padre.
Un mito famoso che ha influito sull’architettura della città
Con il passare del tempo sappiamo come le storie cambiano e come quelle che piacciono vengano rivisitate, imbellettare o adattate ai tempi. Il mito di oggi era decisamente popolare. O almeno abbastanza popolare da far costruire, nel punto dell’ipotetica caduta, La Gran Madre di Dio (della quale vi ho accennato qualcosa qui), il vecchio porto che oggi è famoso come i Murazzi e Piazza Vittorio (grande punto strategico per l’esercito Sabaudo e del quale vi ho già parlato qui), infine, non troppo distante dal Museo Egizio.
Il legame con il bue
Vi starete chiedendo che cosa possa centrare il Museo Egizio, molte volte ho sentito dire che non ha motivo di essere a Torino, la verità però è ben diversa e tutt’oggi visibile nel legame della città con una delle sue figure mitiche d’eccellenza: il toro. Toro che non a caso è stato scelto anche per non fare esplodere l’acquedotto della città. Mi concedo questa piccola divagazione poiché se passeggiando per la città durante la vostra gita dovesse venirvi sete, possiate assaporare quel sorso d’acqua con un po’ di magia. In che modo? Tenete a mente il fatto che è dalla bocca del toro che l’acqua sgorga per arrivare a chi ha sete e che nella città di Torino il dio Api e l’acqua sono indissolubilmente legati. Il come è molto più complesso.
Fonte foto: Wikipedia Lungo Po
La versione romantica del mito
Il mito di Fetonte è anche legato al mito del dio Api, la divinità dalla forma di bue dell’Antico Egitto. Ecco qui la leggenda dove Fetonte, principe d’Egitto e figlio del Sole, stanco di vivere in quelle terre, sceglie di intraprendere un viaggio. Raggiunge in nave le coste della nostra penisola per poi viaggiare sino alla pianura fertile bagnata dal fiume Pado (sempre il nostro odierno Po). Qui incontra un bellissimo toro che legge come segno di buon auspicio e prosperità, decide così di fondare la sua città e di chiamarla proprio Torino, nominando gli Appennini come tali in onore del dio Api. Purtroppo anche in questa versione la fine di Fetonte non cambia. Il dio una mattina, mentre stava passeggiando ammirando il paesaggio, non si accorge di essere a ridosso del fiume, vi cade dentro e muore. I cittadini accorrono in massa per salvare il loro sovrano divino ma ormai è troppo tardi.
Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia
Sole, prosperità, toro, acqua e caduta. Non importa quale versione del mito preferiate, questi rimangono i punti fermi del mito e che legano saldamente anche il Museo Egizio alla città perché, che ci crediate o meno, il tesoro del museo rischiava di annegare come Fetonte. Come faccio a saperlo? Questa è una delle cose che si impara studiando egittologia in questa magica città. Eccovi dunque l’ultima storia prima di chiudere. Pare infatti che una nave, giunta dal nulla, non avesse il permesso di attraccare in nessun porto a causa del suo carico. La nave conteneva tesori dell’Antico Egitto in un periodo in cui in troppi pensavano che queste meraviglie portassero con loro maledizioni e strani sortilegi di protezione, pronti a colpire i suoi profanatori. Venuta a conoscenza della storia la città di Torino apre subito le porte al suo re divino e si adora subito per dare vita al principio di quello che oggi è il magnifico museo secondo solo a quelle del Cairo.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.