“È la Liguria una terra leggiadra.”
Vincenzo Caldarelli
Così recita il poeta nella prima strofa di una lirica dedicata alla Liguria in primavera. Ed effettivamente, a prescindere dalle inaspettate imbiancature della neve dei primi di aprile, i colori primaverili del paesaggio ligure, con le alte, rigogliose colline scoscese, ricoperte di macchia mediterranea che si tuffano nell’azzurro del mare, sono uno spettacolo di diversità tonali e floreali.
Anche i piccoli borghi che nel tempo sono sorti tra le ripidità costiere e lo specchio acqueo, offrono in questa stagione un piacevole approdo a chi volesse visitare la terra ligure con calma e serenità, al di fuori del bailamme estivo.
Tellaro
Uno dei paesini più suggestivi che si possono incontrare venendo da sud, nella provincia di La Spezia è Tellaro. Un piccolo agglomerato di case a ridosso della costa, la frazione più orientale del comune di Lerici.
Con la sua struttura di architettura casuale arroccata sulla scogliera, dettata proprio dalla conformazione del territorio, le viuzze strette, le case addossate e variopinte e la vocazione marinara della sua gente è stato inserito a pieno titolo tra i borghi più belli d’Italia, senza aver nulla da invidiare alle vicine e più famose Cinque Terre.
Camogli
Fonte foto: depositophotos
Risalendo la via Aurelia verso Genova troviamo una vera chicca: Camogli. Anche in questo caso la severità del territorio ha plasmato la configurazione della cittadina che si inerpica dal mare verso le erte montuose. Le case, risalenti al periodo medioevale, si sviluppano in altezza a ridosso le une alle altre e sono dipinte con colori sgargianti perché, si dice, i pescatori di ritorno dalle battute di pesca, potessero riconoscere da lontano la loro. Incantevole è l’angolo del porticciolo che ospita, incastonati in una lingua di terra che un tempo doveva essere stata un’isola, il castello della Dragona, risalente alla prima metà del XII secolo, e la chiesa di Santa Maria Assunta.
Cervo
Fonte foto: imperiadavedere.it
Anche Cervo Ligure possiede un mirabile impianto architettonico medioevale. Continuando l’ungo l’arco che forma la Liguria troviamo il borgo nella provincia di Imperia. Scale e strette vie risalgono il bellissimo centro storico sino alla cima del promontorio dove si erge la solenne costruzione della chiesa barocca di San Giovanni Battista a coronamento della pianta del paesino che si estende per tutta la collina.
Il verde di diverse tonalità, l’azzurro del mare e le fioriture primaverili contribuiscono alla magia di questi borghi che gli uomini hanno conteso alla natura impervia e all’immensità del mare.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.