Una carbonara da bere o una lasagna in tubetto? Fantascienza o realtà?

Fonte foto: profilo Instagram di Valerio Braschi @valebraschi

In cucina ci vuole genialità, è risaputo, e dove ricercarla più facilmente se non nelle giovani generazioni? Abbiamo scovato una notizia che vale la pena approfondire, per gli amanti delle novità, delle chicche uniche e particolari, ma anche per i tradizionalisti e magari così aprire un dibattito costruttivo sulle varie opinioni. 

Geniali si può essere in tanti modi: basta avere coraggio. Oggi vi parliamo di un cuoco che di coraggio ne ha sicuramente da vendere: Valerio Braschi, giovane vincitore di Masterchef Italia sesta edizione è già alla sua seconda folle (ce lo consentite?) invenzione. Il giorno del Carbonara Day, orgoglio e tripudio dei palati italiani, lo chef ha presentato la carbonara da bereA vederlo sembra uno shottino di grappa, ma non è nemmeno alcolico. Piuttosto è un distillato che, a detta dello chef, mantiene lo stesso gusto del celebre piatto di pasta, ma ha le calorie di un bicchier d’acqua. Un sogno per chi tiene alla linea e per chi si entusiasma per le unicità ma, presumibilmente, un incubo per chi ama la tradizione.

Il distillato ha bisogno di una preparazione di 3 ore per produrre una porzione di 300 ml che poi viene distribuita in bicchierini da 50 ml, la quantità precisa per una persona. Si tratta, in pratica, di un preparato di zabaione al pecorino, brodo di pepe nero e crema di guanciale arrosto, distillato a bassa temperatura e sottovuoto. Non una ricetta da riprodurre facilmente a casa, insomma. Per gustarla, dovete per forza andare al Ristorante 1978, in via Zara a Roma, dove cucina lo chef Braschi. Una volta buttata giù in un sorso la “carbonara da bere”, ovviamente, potete iniziare a mangiare davvero.

Vi abbiamo detto che questa è la sua seconda folle invenzione. Ebbene, nello stesso ristorante, potrete ordinare anche la crema di lasagna in tubetto.  Vi verrà servita su uno spazzolino di pasta all’uovo, accompagnata da un brodo di parmigiano

Già immagino i commenti di chi fa della buona tavola uno stile di vita, di chi impazzisce per la cucina delle nonne, per chi va a scovare le trattorie tipiche locali, ma anche i ristoranti stellati, dove gustare la prelibatezza della tradizionale pasta fresca, fatta con ingredienti semplici e genuini, specialmente se viene preparata come una carbonara o una lasagna. Volete mettere il profumo del ragù o del guanciale soffritto, il gusto di addentare una sfoglia condita con formaggi e carni scelte o quello di avvolgere la forchetta negli spaghetti per poi esplodere di piacere nel portarla in bocca, a paragone con queste genialità? Bèh, forse per una volta potremmo anche provare, ma poi, secondo voi, chi vincerebbe la sfida? Valerio ha talento e genialità, senza dubbio. Ma voi, che ne pensate? Siamo davanti al precursore della fantascienza o la nostra realtà è già oltre?