La pinsa romana: il maestro Antonio Scalioti ci svela tutti i segreti

L’Italia viene identificata in tutto il mondo come la culla dell’arte, la guardiana della storia della civiltà umana, la regina della moda e la dea della cucina. Millioni e millioni di turisti vengono da ogni parte del mondo nel nostro paese per godersi il fascino lussuoso della natura, avvicinarsi all’antichità cristalizzata nel tempo, per ascoltare delle drammatiche storie delle famiglie nobili del Rinascimento e per osservare le scoperte geniali dei nostri scienziati.

 

Come ci si può distrarre e prendere una pausa da tutta questa straordinaria bellezza? Ovvio, si mangia! La cucina italiana è conosciuta nel mondo per i suoi golosi manicaretti e oggi parliamo di un piatto conosciuto e amato non solo nel nostro paese, ma anche nel mondo intero – la pinsa romana.

 

Marchio registrato dal 2001, la pinsa romana, nel 2018, si presenta in più di 5000 pinserie in tutto il mondo. L’impasto ha un gusto unico, profondo, caldo e fragrante, morbido dentro e croccante fuori, con tantissime varianti di condimento: dalla classica Margherita alla pinsa gourmet, dalla Diavola alla pinsa dolce (con nutella, pistacchi  ecc.).

 

 

Fonte foto:www.facebook.com/tstonyscaliotilunchepinseria

 

Ma cos’è la pinsa romana? Cosa la differenzia da una pizza classica? Ne discutiamo con Antonio “Tony” Scalioti – uno dei pizzaioli più famosi al mondo. Questi sono solo alcuni dei suoi premi: vincitore del titolo “Campione dei Campioni” (2019), 3° posto al campionato mondiale “Pizza a Parma” (2018), vincitore del campionato italiano della “Pizza Eccellenza” e Trofeo “Magnifico” (Firenze). Proprio Antonio Scalioti ci presenta, con la sua lunga e notevole esperienza, la pinsa romana.

 

tony

 

Maestro, ha fatto il pizzaiolo per tanti anni. Perché ha deciso di diventare un pinsaiolo dopo anni nel mondo della pizza?

 

Sono un pizzaiolo da 25 anni; 10 anni fa ho fatto la scelta di cambiare la pizza con la pinsa perché era un prodotto nuovo e innovativo sul mercato. Era quello che stavo cercando. Quindi ho fatto questa scelta ben precisa. Ho fatto un giro per il mondo, molte consulenze per questo tipo di prodotto e ho girato in lungo e in largo l’Italia e l’estero, per dare formazione e assistenza nei ristoranti e nelle pizzerie che hanno accettato il percorso della pinsa; e all’estero ha funzionato tantissimo. Faccio anche lezioni: infatti in questi giorni faccio dei corsi privati alle persone che vogliono intraprendere questo percorso nel “mondo pinsa”.

 

Quindi possiamo dire che anche grazie a lei, maestro, la pinsa romana è famosa nel mondo oggi?

 

Sì, una piccola parte l’ho fatta, ma non solo grazie a me, siamo in tanti.

 

 

Fonte foto:www.facebook.com/tstonyscaliotilunchepinseria

 

Qual’è la differenza tra la pinsa romana e una pizza classica? Esiste una base unica o ci sono varietà di impasti?

 

La differenza principale sta nelle farine, perché la pinsa contiene riso, soia, frumento e lievito naturale seccato. Anche a livello delle calorie ci sono alcune differenze: prendiamo, per esempio, una pinsa da 250 gr e paragoniamola ad una pizza tonda da 250 gr. La pizza ha 1100 kcal mentre la pinsa ne ha solo 600; quindi la pinsa è più leggera e ipocalorica.

 

Siamo curiosi di imparare la ricetta di un gran maestro – quali sono gli ingredienti per l’impasto della pinsa romana se uno volesse prepararla a casa? Ci svela qualche segreto?

 

700 gr di farina 0, 100 gr di farina di riso, 50 gr di farina di soia, 150 gr di farina tipo 2, 700 gr d’acqua, 4 gr di lievito fresco, 20 gr d’olio e 25 gr di sale.

 

Qual è la sua pinsa preferita?

 

Si chiama “Tony” ed è fatta con polpa di pomodoro giallo, mozzarella di bufala e acciughe siciliane.

 

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Fonte foto:https://www.facebook.com/tony.scalioti

 

Dove possiamo assaggiare la pinsa di Tony Scalioti?

 

Il mio ristorante si trova a Anagni, in provincia di Frosinone. Tante pinse che abbiamo sul menù le porto anche in gara. La nostra scelta è stata quella di usare una materia prima eccellente, iniziando proprio dagli ingredienti di base, che sono le farine. Proporiamo un’eccellenza “made in Italy”. In più siamo specializzati in pinse senza glutine per chi fosse intollerante.

 

Ci sono novità nel mondo della pinsa romana? Altre idee gastronomiche delle quali potremmo godere in futuro?

 

Si, dal 2020, insieme alla mia collaboratrice Camelia Rusu, abbiamo intrapreso un percorso di consulenze per la pizza al taglio alla romana, quindi la pinsa in teglia, che facciamo di più formati. Questo nostro know-how che mettiamo a disposizione non riguarda solo gli impasti, ma spazia anche sui condimenti, sempre più tridimensionali e innovativi.