What’s the story? Incontri Sonori: Francesco Luz

Classe ’82, 15 anni di concerti alle spalle in Italia e nel mondo. Francesco Luz è un artista a 360°, cantante, arrangiatore e produttore. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo album, “Extraordinary men”, cantato interamente in inglese: 30 minuti che vale la pena ascoltare in cuffia, per un godibilissimo mix di rock, prog, con elementi blues e pop, da cui sono stati estratti 3 singoli accompagnati da videoclip di successo. Grazie alla collaborazione con il noto film-maker Ari Takahashi, infatti, Francesco ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello internazionale, tra cui “Best Music Video, Honorable Mention” al Los Angeles Independent Shorts Awards e miglior video musicale al New York Film Awards. Lo scorso novembre Luz ha iniziato un nuovo percorso, segnato da un deciso cambio di rotta, abbandonando la lingua inglese e sperimentando nuovi generi. Curiosità, versatilità e formazione eterogenea l’hanno portato verso direzioni inesplorate come testimonia Surf, uscito lo scorso novembre e Ago di Bilancia, ultimo singolo di Francesco, in rotazione radiofonica dal 29 gennaio. Un brano dalle tematiche forti, ma dal messaggio positivo.

 

Conosciamo insieme Francesco Luz.

 

 

Chi è Francesco Luz?

 

Un ragazzo di 38 anni, un musicista appassionato e un appassionato di musica che ha deciso che era il momento di cacciare fuori un po’ delle proprie emozioni con la musica. Forse però ho scelto il momento sbagliato.

 

 

Come e quando hai capito che la musica era la tua strada?

 

L’ho capito quando ho iniziato a provare insofferenza nel fare qualsiasi cosa che non fosse suonare o cantare.

 

 

Quali sono le tue influenze musicali?

 

Arrivano sicuramente dal rock degli anni 60/70. Gruppi storici come Beatles, Pink Floyd e Queen hanno segnato in maniera profonda i miei ascolti e di conseguenza la mia formazione nello scrivere, suonare e cantare la mia musica. Devo dire che sono comunque un ascoltatore molto disordinato che passa dal rock al prog, dal blues al pop, dal jazz alla classica. Mi piacciono gruppi ed artisti apparentemente molto distanti tra loro tipo Abba e Caparezza che hanno però avuto un ruolo importante nella mia formazione e che di conseguenza influenzano la mia musica.

 

 

Alle spalle, anni di successi internazionali, tra live e riconoscimenti, grazie anche alla preziosa collaborazione con Ari Takahashi, noto film-maker giapponese. Come è nato questo sodalizio?

 

Beh, dire “successi” forse è un po’ troppo. Diciamo che ho avuto la fortuna di suonare un po’ in giro per il mondo e la fortuna di lavorare con Ari Takahashi, che è un filmaker geniale! Se ne sono accorti nei vari festival indipendenti ai quali abbiamo mandato i nostri video, che hanno apprezzato premiandoci…ed è stata una gran bella soddisfazione.

 

 

“Il destino è un’onda”. Così recita un verso del tuo penultimo singolo, Surf, uscito il novembre scorso. Qual è il messaggio di questo pezzo malinconico?

 

Quello che dobbiamo cercare di restare in equilibrio sulle “ondate” della vita. Il surf è una metafora, noi ci siamo sopra e dobbiamo imparare a rimanere in piedi. Cadere potrebbe rivelarsi molto pericoloso perché a volte, è veramente difficile tirarsi su.

 

 

Scrittura, arrangiamento e produzione. Tutto è nelle tue mani. Quale di questi momenti preferisci?

 

Mi piace molto fare tutto. La scrittura e l’arrangiamento vanno quasi di pari passo; mi piace scrivere e cercare di immaginare già l’arrangiamento. La produzione forse è la cosa più noiosa, ma è importantissima e infatti ci perdo veramente tanto tempo.

 

 

Come stai vivendo questo periodo difficile di stop forzato, causa pandemia?

 

Dopo il disorientamento iniziale ho cercato di capire come potevo sfruttare il mio tempo ed ho iniziato a comporre e a registrare canzoni su canzoni (tra cui Surf). Ora mi sto attrezzando per fare dei piccoli live in streaming aspettando che si possa tornare a suonare dal vivo. Ho deciso di proporre un appuntamento settimanale sulla mia pagina facebook: ogni sabato intorno alle 21.00 per circa un’ora suono qualche cosa con la mia chitarra acustica e chiacchiero con chi ha il piacere di collegarsi.

 

 

Progetti futuri?

 

Sto lavorando sulla promozione del mio nuovo singolo “Ago di bilancia” e stiamo programmando il videoclip del prossimo singolo. Dopodichè farò uscire un altro singolo e poi l’album. Vorrei riuscire a fare un live vero e proprio in streaming, con musicisti veri in una location adatta e poi ci sono già alcune idee che stanno prendendo forma per nuovi pezzi.

 

 

Hermes Magazine consiglia l’ultimo singolo di Francesco Luz, Ago di bilancia. Qui di seguito il video.