Il galateo di Whatsapp

Fonte immagini: dalla rete

 

Anche su Whatsapp esiste un’etichetta. In rete sono presenti una serie di galatei, da cui abbiamo tratto 20 regole, le più importanti. Ma prima una premessa: il bello dei messaggi è che si possono visualizzare, leggere, ascoltare, e vi si può rispondere quando si può e si vuole. Se fosse stata una cosa urgente l’interlocutore avrebbe fatto una telefonata. Anche questa però andrebbe riservata alle cose veramente importanti e soprattutto emergenziali (“urgente” a volte non basta a giustificarne l’uso).

 

1. Togli le notifiche audio a Whatsapp. Gli avvisi attivi denotano una spiccata mancanza di sensibilità nei confronti di chi ti sta vicino.

 

2. A tal proposito, non è carino neanche ascoltare i messaggi audio in pubblico: le altre persone non sono interessate alla vostra vita privata. Basta abbassare il volume e appoggiare l’orecchio al device. O meglio ancora, attendere di essere isolati e ascoltarlo privatamente.

 

3. D’altro canto, non ha alcun senso mandare messaggi vocali troppo lunghi. Un messaggio scritto può esser letto in qualunque circostanza; un messaggio audio comporta che l’interlocutore debba interrompere qualsiasi cosa stia facendo per ascoltarlo.

 

4. Per lo stesso identico motivo, i messaggi vocali oltre che brevi dovrebbero essere ridotti al minor numero possibile, meglio ancora se assenti del tutto o quasi. Poi non stupitevi se la gente non vi risponde ai vocali: non li leggono (sono già in tanti a scriverlo sul loro status).

 

5. Nei gruppi ci va il minor numero di persone possibile, tutte strettamente attinenti.

 

6. Se proprio non potete fare a meno di creare un gruppo enorme, fate almeno in modo che esso sia stato creato per un motivo preciso: comunicazioni urgenti su un dato argomento.

 

7. Tuttavia, bisogna fare attenzione anche al creare gruppi per ogni minimo argomento. Va bene creare un gruppo privato fra tre o quattro persone per risolvere una particolare incombenza, poi però vanno cancellati.

 

8. Nel caso, comunque, voi quel gruppo abbiate deciso di lasciarlo, è almeno necessario dirlo.

 

9. Bufale. Voci non confermate. Catene di Sant’Antonio. Troncate queste maledette catene. Era buona norma farlo quarant’anni fa, quando arrivavano per posta, figuriamoci oggi.

 

 

Però se fanno ridere rimandatele, che di ridere ce n’è sempre bisogno. Alle persone che hanno voglia di ridere con voi, però.

 

10. Se contattate qualcuno per la prima volta, presentatevi.

 

11. Usate una punteggiatura corretta. Le virgole al posto giusto, i punti alla fine dell’affermazione, i puntini nella comunicazione sospesa, si cerca di dare un senso preciso anche all’anacoluto. I punti esclamativi vanno bene per sottolineare l’enfasi, ma uno. E non si scrive tutto in maiuscolo (ma questo ormai lo sanno anche i sassi, via). L’ausilio di emoticons può aiutare (ma occhio che siano quelle corrette), ma senza esagerare; soprattutto se ci stiamo muovendo in un ambiente formale. Viceversa, la comunicazione priva di ausilio della punteggiatura esprime una comunicazione sciatta, priva dell’attenzione nei riguardi del fruitore e sottolinea molto di voi, di come siete fatti e di quanto ritenete importante la persona che sta ricevendo il vostro messaggio. Comunica più essa delle vostre parole. Ovviamente gli errori grammaticali sono ancora peggio.

 

12. Non per messaggio! Whatsapp non può e non deve sostituire la telefonata. Ci sono cose che non si possono fare per messaggio. Non scrivete le brutte notizie. Per quelle chiamate. Allo stesso modo, non si tronca una relazione e non si licenzia qualcuno per messaggio. Categorico. Se l’avete fatto siete brutte persone. Davvero.

 

13. Usate i messaggi nel modo giusto: scriveteli e mandateli pure quando volete, ma assolutamente non aspettatevi una risposta immediata.

 

14. Sollecitare una risposta è una forma di maleducazione: stai cercando di calamitare l’attenzione dell’interlocutore solo su di te, saltando a piè pari la funzione stessa del messaggio.

 

15. Di conseguenza, attenti al modo in cui rispondete. Ci sono messaggi che non necessitano di risposta articolata (ma una risposta deve esserci sempre), nel quali casi un bel pollicione o un ok basteranno a render nota l’avvenuta presa d’atto della comunicazione, ma non è sempre così.

 

16. E non è nemmeno carino visualizzare e non rispondere. Usate l’educazione. Se da un lato è plausibile non farlo subito rimandando ad un secondo momento, non è plausibile rimandare questo secondo momento all’infinito o quasi (laddove per “quasi” si intende superare le 24 ore). Si può anche semplicemente modificare lo status, per sottolineare che al momento si è impegnati.

 

17. Non fate gli idioti.

 

Ciao

come

stai

?

 

State scherzando. Se è così ridiamo e ci divertiamo assieme. Se invece non state scherzando avete dei problemi seri.

 

18. Evitate di scrivere insensatezze o frasi a metà. Prendetevi il giusto tempo per comporre il messaggio in maniera chiara e concisa nella vostra mente prima di iniziare a inviare parole.

 

19. Assolutamente, non fate screenshot di comunicazioni private per mandarli a terzi. Oltre che maleducazione, questo è anche un reato.

 

20. Infine, ricordate che, a parte la 19, non ci sono vere regole per usare la app. Sono consigli, indicazioni. Se siete dei puristi del linguaggio mettete il punto, se pensate che lasciare il messaggio senza esprima meglio la vostra apertura a continuare va bene lo stresso, e va bene anche comunicare solo con faccine, se vi capite. Come tutti i linguaggi, anche questo è in costante evoluzione e se trovate il modo che va bene a voi (ma soprattutto ai vostri interlocutori) quel modo è perfetto. E se vi esprimete senza empatia nella vita, non sarà certo un messaggio a cambiare il vostro modo di comunicare (e di comportarvi). Per quanto vi possiate sforzare.