La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

Negli ultimi 60 anni, la Politica Agricola Comune (PAC) europea ha subito diverse riforme per adattarsi ai cambiamenti sociali ed economici. Le principali tematiche discusse riguardavano il sostegno al reddito degli agricoltori attraverso misure come i prezzi garantiti e i pagamenti compensativi. Tuttavia, la PAC 2023-2027 si distingue dalle precedenti per l’inclusione delle tematiche ambientali, rispondendo alle richieste dei cittadini europei e allineandosi al Green Deal.

La PAC è stata introdotta nel 1962 con l’obiettivo di aumentare la produttività agricola, migliorare il reddito degli agricoltori, stabilizzare i mercati e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, mantenendo prezzi ragionevoli per i consumatori.

La PAC è finanziata attraverso due fondi del bilancio dell’Unione Europea. Il primo è il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA), il quale fornisce sostegno diretto agli agricoltori e finanzia misure di sostegno del mercato agricolo. Il secondo è il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), il quale finanzia specificamente le politiche di sviluppo rurale.

La nuova PAC è diventata operativa a partire dal 1° gennaio 2023 non solo si concentra sul sostegno al reddito agricolo ma la trasforma anche in uno strumento per affrontare le sfide ambientali, rendendo l’agricoltura un settore chiave nella lotta al cambiamento climatico. Oltre agli obiettivi ambientali, la PAC si propone di sostenere i giovani agricoltori, aumentare la competitività delle aziende agricole e garantire un reddito equo.

La recente Politica Agricola Comune (PAC) è regolamentata da tre nuove normative che sono il regolamento (UE) 2021/2115, il regolamento (UE) 2021/2116 e il regolamento (UE) 2021/2117, inoltre, presenta novità importanti rispetto alle programmazioni precedenti poichè si riduce la durata a cinque anni anziché sette e si richiedono procedure più rapide ed efficienti.

La PAC 2023-2027 ha due pilastri principali: il primo fornisce sostegno finanziario diretto ai produttori e mira a migliorare la competitività del settore agricolo europeo, assicurando un adeguato approvvigionamento alimentare. I pagamenti diretti sono destinati agli agricoltori attivi e consistono nell’esecuzione di almeno una pratica agricola annuale per il mantenimento delle superfici agricole.

Nel contesto del Primo pilastro è stato implementato un regime ecologico noto come eco-schemi, il quale è volontario e offre incentivi agli agricoltori che adottano pratiche favorevoli al clima e all’ambiente. In Italia, sono stati attivati cinque eco-schemi, che spaziano dalla zootecnia alle colture arboree, dalla protezione degli oliveti ai sistemi foraggeri estensivi, e includono misure specifiche per gli impollinatori.

Il secondo pilastro della PAC, noto come Sviluppo Rurale, promuove lo sviluppo sostenibile delle aree rurali dell’UE, spesso svantaggiate economicamente, ricevono sostegno dall’UE per modernizzare le aziende agricole, migliorare la competitività del settore, tutelare l’ambiente e favorire la coesione sociale. Gli Stati membri cofinanziano questo pilastro, integrandolo con misure nazionali.

La politica di sviluppo rurale è cruciale anche per la diversificazione delle attività rurali e per favorire uno sviluppo territoriale equilibrato, supportato dalla politica di coesione dell’UE tramite fondi come il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo.

La PAC ha evoluto nel tempo, adattandosi ai cambiamenti socio-economici e alle crescenti preoccupazioni ambientali in particolare questa programmazione rappresenta un passo avanti, integrando temi ecologici e sostenendo giovani agricoltori, promuovendo competitività e sostenibilità. Questa evoluzione riflette l’impegno dell’UE per uno sviluppo agricolo equo e sostenibile, contribuendo al benessere delle aree rurali e alla sicurezza alimentare.