Non manca molto a quel periodo dell’anno dove la magia ci avvolge, le luci ricoprono le strade e le vetrine, le finestre delle case, dietro le tende rosse, raccontano gli abbracci e il sorriso del bambini, le televisioni si riempiono di film ricchi di magia, solidarietà e amore e la carta colorata e i fiocchi rendono ancor più bello il candore delle pareti. Ogni cosa, animata o inanimata, indossa “l’abito buono”, quello delle occasioni importanti.
Il Natale irrompe nelle nostre vite da metà novembre, coinvolgendo i grandi, ma soprattutto i piccoli. Questa ricorrenza ha tanti poteri, non solo racchiude in sè magia, ma palesa inesorabilmente i sentimenti e le situazioni che decorrono tutto l’anno, dividendo il mondo e spaccando in due le persone.
Chi non ha una famiglia a Natale più che mai ne sente l’assenza; chi non ha denaro ne sente il peso, ancor di più; allo stesso tempo chi ha una famiglia unita aspetterà, felice, il momento di vederla tutta unita intorno alla stessa tavola, ognuno con i suoi racconti, con le sue sciagure, i suoi rallegramenti e i suoi ricordi. Chiunque quando pensa al Natale può associare tante cose diverse, per qualcuno il profumo dei mandarini appena sbucciati, alcune canzoni dolci e rilassanti, le luci calde e alternate dell’albero e del camino, il suono della carta strappata dei regali e il sapore di alcuni piatti che per diversi motivi si preparano solo a natale.
Questa festa, per tanti, risiede anche nella gioia o nell’angoscia di scegliere i regali appropriati, che si, possono essere comandati, ma che è comunque piacevole ricevere.
Ma nel 2020, in piena pandemia, questa magia, ci sarà di nuovo? Potremo forse gioirne come tutti gli anni, nei giorni dove i DPCM sono l’ordine del giorno, dove il tutto corre così veloce e le cose cambiano così in fretta? Sarà magia senza abbracci, se non quelli fra “congiunti”? Ci saranno sorrisi per chi, allestendo con la tovaglia ricamata e il servizio buono vedrà al suo tavolo solo qualche sedia?
So che alcuni saranno felici di rinunciare alle cene abbondanti e ai falsi sorrisi, che molto spesso accompagnano la ricorrenza, ma non credo che sarebbero disposti comunque a rinunciarci così a cuor leggero. La crisi che incombe sull’Italia, non passerà da qui a pochi giorni e in tanti saremo costretti ad abbandonare le nostre tradizioni nell’arco di tempo che va dall’ 8 dicembre al 6 di gennaio. Le cene saranno molto ridotte , per evitare i tanto temuti e chiacchierati assembramenti, i regali limitati ai più stretti affetti e il cibo, forse, simile a ciò che ogni sera “qualunque” troviamo sulla tavola.
La crisi, comunque, non può cancellare la magia. Il natale è fatto di luci e amore che, anche senza troppi fasti e grandi riunioni, può in ogni caso avere luogo. Forse riusciremo a circondarci delle poche persone a cui vogliamo davvero bene, cercando di migliorare il rapporto con loro e riscoprendo la vera essenza del Natale.
“Il natale non è una data. E’ uno stato d’animo.”
(Mary Ellen Chase)