Fonte foto: viagginews.com
Chi ama viaggiare o per lavoro è costretto a percorrere lunghe tratte ne sarà felice: l’alta velocità si sta per evolvere ulteriormente. Pare infatti che i treni, in un futuro nemmeno così prossimo, inizieranno a viaggiare ben oltre i 300 km/h a cui siamo abituati da ormai tredici anni, usufruendo del servizio datoci dalle Frecce. Tutto merito di Virgin Hyperloop, ideatore del treno supersonico che prenderà il suo nome. Hyperloop sta studiando ed ipotizzando come potranno essere le stazioni che verranno. Il progetto, si vocifera, sarà concretizzato verso il 2030. Come si può ben immaginare, infatti, la realizzazione di un treno che può raggiungere una tale velocità richiede tempo e pazienza. Vi state domandando qual è la velocità a cui mi riferisco? Tenetevi forte, in tutti i sensi: ben 900 km/h. Proprio così, non avete letto male. Ipoteticamente sarà dunque possibile percorrere la tratta che va da Milano a Napoli in soli 40 minuti.
Ma come si farà a raggiungere una tale velocità?
Per poter rispondere a questa domanda bisogna innanzitutto dire che verranno sfruttate la lievitazione magnetica e i tubi sotto vuoto. Con la prima si utilizzerà il magnetismo per impedire alle carrozze di non toccare mai terra e permettere loro di muoversi in avanti e indietro: in questo modo l’attrito con il suolo verrà ridotto al minimo e l’energia necessaria per lo spostamento sarà minore possibile. Per quanto riguarda i tubi sotto vuoto, essi serviranno a ridurre maggiormente la forza di attrito dell’aria che le carrozze subiscono durante lo spostamento in avanti. Biogna inoltre tenere presente che i treni saranno di dimensioni molto ridotte, in quanto ogni capsula – che viaggerà a pochi secondi di distanza l’una dall’altra – potrà accogliere solamente 28 passeggeri. Se vi state poi domandando come saranno strutturate le stazioni, secondo Hyperloop avranno sembianze molto simili a quelle di un aeroporto.
Dovremo attendere ancora qualche anno, quindi. Per ora limitiamoci a sognare ad occhi aperti di poterci spostare ad una velocità così elevata raggiungendo la nostra destinazione nel più breve tempo possibile, consapevoli del fatto che non manca poi così tanto affinché diventi realtà.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.