Business Teller: il lavoro del futuro

È lunedì, la sveglia suona alle sei e, che tu voglia o no, sei obbligato ad alzarti e ad andare al lavoro. Il blue Monday è un trauma universale, ma che ne diresti se il tuo lavoro fosse considerato stravagante o fosse sconosciuto ai più?

Naomi Filoramo vive in provincia di Brescia, nella splendida Franciacorta. Ama leggere, tenersi informata e ascoltare musica, soprattutto quella classica.

Naomi è la prima Business Teller in Italia. Scopriamo insieme in cosa consiste il suo lavoro.

 

Ciao! Andiamo dritti al sodo: di cosa si occupa esattamente un Business Teller?

“Ciao a tutti. Io mi occupo di Business Telling, ovvero racconto le storie degli imprenditori e dei professionisti sotto forma di libro e non solo. Il mio lavoro consiste nel fare le domande giuste alle persone e ascoltare quello che mi raccontano, da ciò ne estrapolo poi il loro perché, ovvero quell’avvenimento o situazione o persona che le ha portate a fare quello che fanno oggi.

Perché tutti noi siamo arrivati a fare quello che facciamo oggi, per un avvenimento o una situazione, che si è creata nel nostro passato. Con il mio lavoro faccio emergere il lato umano delle persone e con quello racconto la storia delle loro aziende o business.

Oggi come oggi, più che mai non si può puntare tutto solo sulle tecnologie, le macchine, le tecniche o i numeri, perché ci sarà sempre qualcuno più innovativo di te, alla fine la tecnica e i macchinari possono acquistarli e acquisirli tutti e magari anche migliori e più performanti dei tuoi. Per questo bisogna puntare su qualcosa che nessuno potrà mai copiare, ovvero la tua storia. Perché come dico sempre, una storia viene ricordata più dei tecnicismi e dei numeri.”

                               

A che tipo di clientela ti rivolgi?

“Mi rivolgo ad imprenditori e professionisti provenienti da tutta Italia, che vogliono raccontarsi per raccontare il loro business, che sono disposti a mettersi in gioco e che vogliono differenziarsi dalla concorrenza. Mi rivolgo a quegli imprenditori e professionisti che non hanno paura di esporsi per essere più autorevoli nel loro settore.

Mi rivolgo a startupper, neoimprenditori e professionisti anche da poco tempo. Perché non serve avere anni di storia per scrivere un libro, in quel caso si può fare un lavoro diverso e più approfondito, ma sappi che la tua storia puoi raccontarla sempre.”

Hai fatto un percorso formativo specifico per acquisire le competenze necessarie?

“Ho sempre amato scrivere, ero la classica bambina che non faceva solo due pagine di tema ma 5 e sarei andata oltre. Sono dislessica e discalculica e all’epoca ero anche disgrafica.

Dopo un brutto episodio con l’insegnante di Italiano in quarta elementare che mi ha dato della stupida davanti a tutti, ho iniziato un vero e proprio percorso con la scrittura. All’età di 16 anni ho aperto il mio primo blog, ero seguita da più di 8 mila persone che leggevano e commentavano positivamente ciò che scrivevo, in quel momento mi sono resa conto che con la scrittura potevo aiutare le persone.

Crescendo ho iniziato a lavorare come Copywriter e come Ghostwriter. Ho scoperto così che la mia attitudine è scrivere e raccontare storie.”

Come viene percepito il tuo mestiere? È inusuale o abbastanza diffuso?

“Il mio mestiere viene percepito come una novità non ancora molto chiara. Al momento è ancora inusuale infatti: sono la prima Business Teller in Italia.”

Le persone sono diffidenti oppure reagiscono con entusiasmo quando scoprono che lavoro fai?

“Fino ad ora mi è capitato di trovare solo persone entusiaste e curiose.”

Hai avuto a che fare con persone particolari a causa del tuo lavoro? Raccontami qualche episodio divertente.

“Più che persone particolari, per ora mi è capitato di poter conoscere e sapere di più su alcuni lavori che non conoscevo e che non avrei mai esplorato così nel profondo se non fosse stato per il mio lavoro.

Un mio cliente, ad esempio ha un’azienda di Medicina Legale, e lavorando con lui ho scoperto tantissime cose sul mondo degli infortuni stradali, sulle perizie mediche e su tutto il lavoro e la cura che c’è dietro ad una consulenza fatta da loro.”

Ti è capitato invece di sentirti a disagio a causa di un cliente?

“Purtroppo sì. Nel mondo del lavoro capita spesso, soprattutto quando incontri persone poco umili, concentrate a dimostrare di essere meglio degli altri.”

Questo tipo di attività ha un buon riscontro economico?

“Sì. Ho avviato la mia carriera da poco, ma sono molto fiduciosa per il futuro.”

Cosa consigli a chi vorrebbe intraprendere la tua carriera lavorativa?

“Consiglio di partire con delle basi solide, di informarsi, leggere tanto e di decidere bene prima di buttarsi in questo lavoro.”

Se tornassi indietro, sceglieresti ancora di fare questo mestiere?

“Assolutamente sì! Senza ombra di dubbio. Rifarei tutto, anche le esperienze negative, perché mi hanno resa quella che sono oggi.”

La pandemia attualmente in atto ha modificato in qualche modo il tuo lavoro?

“Questa domanda mi fa sorridere, perché io ho iniziato ufficialmente la mia attività verso la fine del 2019, in un momento per niente facile a livello sanitario.

Devo dire che per me è stata una spinta e lo è tutt’ora. Certo, mi manca poter andare a fare interviste e conoscere di persona le persone, però la tecnologia mi ha permesso di non fermarmi. “

Dove possiamo trovarti? Segnala eventuali pagine social e siti

“Potete trovarmi suFacebook, Linkedin, Youtube o Instagram e su Amazon dove trovate il mio libro “Quel supereroe del lato umano”