Il nostro paese non è famoso per andarci leggero con le persone che abbiano raggiunto un qualsiasi tipo di successo, a meno che non siano prossime alla galera.
Uno dei volti più influenti degli ultimi anni, specie per quanto riguarda la politica ambientale, è Greta Thunberg, una ragazza giovanissima che come è risaputo soffre della sindrome di Asperger, ed è nata il 3 gennaio del 2003 a Stoccolma, in Svezia. In Italia è fin troppo comune utilizzare la disabilità della giovane attivista politica come un motivo di offesa, dimostrando la profonda ipocrisia di una parte degli italiani nei confronti di chi ha qualche problema fisico e psichico.
Chi ha delle difficoltà in più, ma ha comunque successo, dovrebbe essere elogiato, nonostante la propria credenza politica ed etica, bisognerebbe saper scindere tra quello in cui crediamo e la persona che sta esprimendo il proprio pensiero, e imparare a criticare razionalmente il primo, rispettando egualmente la seconda parte, una lezione che non abbiamo ancora imparato, nonostante il trauma collettivo che abbiamo vissuto di recente.
Chi è Greta Thunberg e perché è così famosa?
Il “successo” di Greta in realtà è molto semplice. Si basa sulla sua resilienza. Dopo una serie di incendi boschivi senza precedenti che hanno colpito la Svezia nel 2018, Greta ha autonomamente deciso di protestare contro il suo governo, inadempiente al programma di riduzione delle emissioni di anidrite carbonica, (incluso nell’accordo di Parigi). Greta alla giovane età di quindici anni ha deciso di protestare da sola, ogni singolo giorno, seduta sulle scale del parlamento Svedese, fino al momento delle elezioni, e dopo di quelle nello stesso posto ogni venerdì successivo. Il suo slogan era Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima).
La salvaguardia del pianeta, un interesse diventato comune solo negli ultimi quarant’anni, era già nei pensieri di Greta nonostante la sua giovanissima età, la ragazza ha semplicemente deciso di non arrendersi di fronte a quella che reputava un’ingiustizia, di essere l’unica voce, ma comunque una voce, ad ergersi contro il drammatico inquinamento che stava e sta attualmente colpendo il nostro pianeta, e che come è stato più volte già da anni annunciato dagli scienziati, lo renderà invivibile tra soli trent’anni.
La resilienza di Greta è stata fonte di ispirazione per ragazzi di tutto il mondo, che hanno successivamente cominciato ad appassionarsi e interessarsi ai problemi del cambiamento climatico a loro volta. Quella che è stata spesso bullizzata dall’utente medio come una “ragazzina brutta e stupida”, ha dato il via a un nuovo movimento internazionale chiamato “Fridays for Future” che ha convolto giovani in Italia, Germania, Finlandia, Paesi Bassi, Danimarca e Australia.
Greta Thunberg, sempre a quindici anni, ha partecipato alla manifestazione “Rise for Climate” svoltasi alle porte del parlamento di Bruxelles, e poi alla manifestazione creata dal movimento socio politico “Extinction Rebellion” a Londra. Grazie al suo grande attivismo, è stata invitata a tenere un discorso a Katowice in Polonia, durante il vertice delle Nazioni Unite COP24, dove, sempre a quindici anni, ha rivolto parole durissime ai capi di stato dei principali paesi del mondo.
Nel 25 gennaio del 2019 è stato la volta del Forum economico mondiale di Davos, poi seguito da svariate manifestazioni in diverse città europee. Nello stesso anno è stata dichiarata “Persona dell’anno” dal Time.
Chi è Greta Thunberg? Perché dovremmo starla a sentire? Chi c’è dietro di lei? Quali segreti nasconde?
Questi sono i commenti più comuni che appaiono su una figura che è unicamente quella di una ragazza, una giovane che oggi ha diciassette anni e che ha semplicemente avuto il coraggio di fare qualcosa alla quale non siamo molto abituati. Lottare per quello in cui crede, e credere in qualcosa che non dia una diretta ed immediata soddisfazione materiale. In ogni caso, qualsiasi sia il pensiero dietro Greta Thunberg, o l’ideologia media nei confronti del clima, c’è un’unica verità assoluta che dovrebbe ergersi sopra ogni altra cosa, persino sul nome stesso di Greta, che è riassunto dal titolo del suo libro, edito nel nostro paese da Mondadori nel 2019.
La nostra casa è in fiamme. E dovremmo smettere di ignorarlo.