Da aprile 2020 le etichette alimentari a cui siamo abituati scompariranno per allinearsi alle normative dell’Unione Europea. Vediamo insieme quali saranno i maggiori cambiamenti per le aziende e per noi consumatori.
Direttive europee
La legge attualmente in vigore per l’etichettatura alimentare prevede, secondo il “Regolamento numero 1169″ del 2011, l’obbligo di rendere sempre chiara la provenienza degli ingredienti e lo stabilimento di produzione. Tuttavia, queste normative resteranno in auge soltanto fino al 31 marzo 2021: dal primo giorno di aprile, infatti, sarà possibile dare indicazioni più vaghe. Secondo l’UE, l’origine delle materie prime dovrà essere indicata solo nel caso in cui il packaging sia ambiguo. Se, ad esempio, sulla confezione troveremo il tricolore o qualche simbolo regionale, le indicazioni sul retro dovranno chiarire la provenienza effettiva del prodotto. In caso contrario, le informazioni potranno essere più generiche. Potremmo quindi, definirlo un passo indietro rispetto alle regole attuali.
Gli adesivi per combattere il cancro
Il vero cambiamento avverrà entro il 2023. La Commissione europea ha infatti dichiarato di voler attuare un progetto per prevenire e scongiurare l’insorgenza dei tumori mettendo a disposizione ben 4 miliardi di euro. Il piano prevede screening precoci, miglioramento dell’accesso a diagnosi e trattamenti innovativi, nonché il miglioramento della qualità della vita per pazienti e guariti. Per fare ciò, l’UE ha proposto la tassazione e la classificazione degli alimenti in cancerogeni e sicuri, attraverso un cartellino indicativo apposto sulle confezioni.
Tra gli alimenti incriminati troveremo le carni rosse e i salumi, mentre il vino sarà risparmiato in quanto ritenuto un alimento tipico della tradizione nostrana. L’Associazione Industriali delle Carni si è già pronunciata, affermando il proprio disappunto: secondo l’ASSICA infatti, non è il consumo in sé a essere pericoloso, ma l’abuso rispetto alla quantità consigliata dalle linee guida sull’alimentazione. Non sono mancate le proteste di Coldiretti e Unione italiana vini, che hanno voluto evidenziare una verità inconfutabile: la Dieta mediterranea è tra i modelli nutrizionali più equilibrati e gode persino del riconoscimento Unesco.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.