Al via i restauri di Palazzo Madama: la porta romana di Torino a continuità di vita

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Al via i restauri della facciata di Palazzo Madama. La porta romana a continuità di vita di Torino necessita di risolvere alcune impellenze della facciata barocca in modo significativo. L’intervento a beneficio della facciata firmata Filippo Juvarra viene promossa dalla Fondazione Torino Musei e interamente finanziata dal mecenate storico del palazzo: la Fondazione CRT.

 

I lavori si svolgeranno sotto la direzione dell’architetto Gianfranco Gritella e saranno all’insegna dell’innovazione per riuscire ad ottenere come risultato un restauro capace di conservare il più a lungo possibile questa inestimabile opera. Infatti l’intervento dal valore complessivo di 2,4 milioni di euro prevede sia una parte di restauro che una di consolidamento strutturale. Le problematiche relative alla facciata di palazzo Madama sono note da tempo, e il restauro effettuato nel 2010 si trova ad essere vanificato già nel 2018. In questo stesso anno, grazie ad esami accurati sui materiali di facciata si è giunti alla conclusione che era arrivata l’ora di agire in modo più significativo per arginare il naturale deterioramento del marmo di Foresto con il quale sono stati realizzati tutti i marmi del palazzo.

 

Il marmo di Foresto viene scelto a suo tempo per due motivazioni molto valide: cava in sito e quindi facile e meno costoso da reperire, e per la sua grande malleabilità. La sua caratteristica arrendevolezza è data dalla porosità che lo caratterizza ed il cedimento che il palazzo vive oggi è dovuto al medesimo motivo. Infatti con il passare del tempo, l’esposizione alle intemperie e alle micropolveri ha portato ad un processo di microfessurazione che ha causato il parziale distacco dei marmi di facciata.

Proprio per rafforzare queste zone e integrare la struttura è stata presa la decisione di utilizzare fibre di carbonio e per le decorazione più grandi, come ad esempio i capitelli del doppio colonnato, di realizzare delle barre speciali in resina e acciaio inox in modo da prevenire futuri distacchi. Per integrare i cedimenti sono previste delle tassellature di facciata in marmo di Foresto lavorato alla maniera barocca.

Inoltre per l’intera facciata lapidea è prevista una stuccatura di mantenimento atta a renderla il più impermeabile possibile.

Giustizia, Libertà, Pietà e Vittoria: le quattro statue allegoriche in marmo alte 240 cm site ognuna alla sommità del doppio colonnato, sono destinate alla musealizzazione per essere sostituite sulla cima del palazzo da quattro copie identiche.

 

Si è anche scelto di agire preventivamente per preservare i serramenti più maestosi del barocco piemontese: dotando gli undici finestroni, da cinquanta metri quadrati l’uno, della facciata di un telaio di acciaio applicabile direttamente all’originale struttura in legno per contatto; il tutto studiato in modo che, una volta riposte in sede le finestre, i telai rimangano parzialmente nascosti dalle lavorazioni delle finestre stesse.

 

La parte più incredibile dell’intervento è quella dedicata ai soffitti che per mantenere i bassorilievi dove sono e in sicurezza, si è arrivati a concepire la realizzazione di grandi lastre d’acciaio che ricalcano alla perfezione i marmi del soffitto in modo da poter ancorare questi ultimi alla struttura.

 

L’intervento inizia sul finire della primavera 2021 per concludersi entro la fine del 2022 e per dare l’opportunità agli appassionati di vedere il processo di restauro, a pochi passi dal palazzo, in Piazza Castello si è scelto di allestire un padiglione nel quale sarà possibile assistere al restauro delle statue allegoriche. Grazie ad un ascensore montacarichi verrà anche concesso a piccoli gruppi di visitare alcune aree del cantiere.


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