La mostra di Botero a Palazzo Bonaparte a Roma

La mostra di Botero a Palazzo Bonaparte a Roma

La mostra più completa di Fernando Botero che sia mai stata esposta a Roma si trova a Palazzo Bonaparte: è stata inaugurata il 17 settembre 2024  e durerà fino al 19 gennaio 2025.

Dipinti, acquerelli, sculture, bozzetti a matita e a pastello, come anche alcune tele inedite: tutto il mondo delle debordanti rotondità provocantemente realistiche con effetti tridimensionali e dei colori sgargianti che alludono ad una sensualità iperrealista  permette allo spettatore di immergersi nell’universo del grande artista colombiano.

Il percorso degli omaggi  di Botero

La mostra ha inizio con una serie di omaggi  a Velazquez, a Raffaello con la Fornarina, a Rubens e a Van Eyck, a Piero della Francesca con il celebre dittico dei Montefeltro, ossia con i grandi capolavori della storia dell’arte, in particolare con quelli del Rinascimento italiano, che lui  approfondì con particolare interesse. Se del resto l’artista sudamericano era convinto che tutte le opere d’arte si potessero ricreare purché si usasse uno stile proprio, si comprende facilmente come la sua impronta fosse straordinariamente distintiva dell’unicità del suo stile.

Il percorso  della scultura e dei disegni  di Botero

Dalla pittura alla scultura il passo per Botero è breve: è attratto dai volumi tridimensionali e tattili, tanto che chiede al pubblico di toccare sempre le sue opere scultoree. Intanto si delinea con maggiore chiarezza il suo stile: sono proprio le forme e i volumi che nascondo una profonda sensualità, perché attraverso questi “si produce un’esaltazione della vita”, come era solito dichiarare. Nascono allora la “Menina, o damigella d’onore”, qui esposta per la prima volta e di provenienza dal suo studio parigino.

Il disegno e le nature morte di Botero

Il disegno è alla base di tutto per Botero:Non si può pensare  a nessun grande artista senza pensare alla sua capacità di disegnare”. Questa era la principale convinzione del Maestro che è partito dal “grado zero” dell’arte raffigurativa per trovare il suo stile. Gradualmente, infatti, ha aggiunto i colori, cominciando dalle “nature morte” e rendendo, proprio attraverso le varie tonalità così esuberanti, l’esaltazione completa dei volumi. “E’ la capacità creativa di fare qualcosa di distintivo che vive dentro una persona e si plasma nel quadro in funzione di una grande emozione”: questo è il vero valore di un’opera d’arte.

La natura morta di Botero nella sala degli specchi a Palazzo Bonaparte
 

Le tematiche religiose, della corrida e del circo in Botero

La convinzione che l’arte per essere universale debba essere “radicata nella propria terra, nel proprio patrimonio e nella propria vita” permette a Botero di arrivare nella fase finale della sua produzione a reinventare persino i suoi ricordi in colori e forme diverse, esagerate, sgargianti. Nasce così tutta la produzione di fine secolo che è esposta al secondo piano del Palazzo Bonaparte in cui si alternano le tematiche religiose – ispirate alla produzione dell’arte sacra del Quattrocento italiano – a quelle delle feste, dei balli e della corrida, con  quadri come “La strada” o i “Musicisti”, in cui si inseriscono tele famose come la “Ballerina alla sbarra” o il “Cavallo del picador”, per terminare  in una sala degli specchi in cui le opere di Botero sembrano moltiplicarsi all’infinito sulle pareti dilatando le linee curve, i colori intensi e  le forme abbondanti per abbracciare lo spettatore e coinvolgerlo nel carosello della sua arte.  Infine il tema del circo, che lui scoprì a partire dal 2006 in Messico, gli permette di inserire personaggi consuetamente dinamici – come i trapezisti o i contorsionisti –  in un contesto malinconico e statico in cui “nulla è eccessivo perché ogni cosa è possibile”, secondo le sue parole, come accade soprattutto nei “Clown sui trampoli”. Insomma un mondo di iperrealismo che ispira ottimismo, gioia di vivere e pienezza di fruire dell’arte che sa   trasformare la quotidianità in vivacità ed emozioni!

Clown sui trampoli alla mostra di Botero