Il castagnaccio è un piatto “povero” nel vero senso della parola, diffusissimo un tempo nelle zone appenniniche dove le castagne erano alla base dell’alimentazione delle popolazioni contadine.
Dopo un periodo di oblio, iniziato nel secondo dopoguerra e dovuto al crescente benessere, è stato riscoperto e oggi è protagonista nel periodo autunnale di numerose sagre e feste. Remote sono le sue origini, ne parlava già in una cronaca cinquecentesca un padre agostiniano, e qualcuno arriva anche ad attribuire la ricetta a un certo Pilade da Lucca.
Nel 1644 il Tanara nella sua opera parla a lungo dei “castagnazzi”, elencando anche varianti oggi impossibili, che prevedevano l’aggiunta di grana grattugiato o di cacio grasso e tenero.
Fu a partire dall’Ottocento che i toscani, già da secoli amanti del dolce, lo avrebbero esportarono nel vasto mercato dell’Italia settentrionale. Esistevano due versioni di castagnaccio: la prima prevedeva l’uso della grande teglia, in cui l’impasto formava una spessa coltre screpolata in superficie; l’altra era costituita da “tondini” sottili, cotti e subito estratti dalle formelline di ferro annerito. Entrambe le versioni provenivano da Altopascio, Fucecchio e altre località minori del senese. Nello stesso secolo per rendere più gustosa la pietanza furono inseriti ingredienti come uvette, pinoli, agli di rosmarino e zucchero, al posto del miele utilizzato nell’impasto originario.
Leggenda narra che le foglioline di rosmarino del castagnaccio abbiano il potere di un filtro d’amore, e il giovane che mangi il dolce ricevuto dalle mani di una ragazza se ne innamori perdutamente.
Preparazione
Per quanto riguarda la preparazione bisogna in una ciotola mettere in ammollo l’uvetta in acqua per 10 minuti, quindi scolare e asciugare con un canovaccio. Nel frattempo in una ciotola versare la farina setacciata (così non si formano grumi), un pizzico di sale e aggiungere l’acqua poco alla volta mescolando col cucchiaio fino ad ottenere un impasto omogeneo; lasciar riposare per un paio di ore. A questo punto ungere la teglia con l’olio, versare l’impasto e cospargere con uvetta, pinoli e rosmarino. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 30 minuti.
Il castagnaccio può essere servito sia caldo che freddo, magari accompagnato da un bicchierino di vino o prosecco.