In lutto il mondo del cinema italiano, Claudio Sorrentino è morto il 16 febbraio, all’età di 76 anni, a Roma, per complicazioni dovute al Covid19. Attore, conduttore televisivo, doppiatore sin da bambino ha dato la voce a tantissime star, da Mel Gibson in Braveheart a John Travolta in Pulp Finction ed è stato una delle voci principali di Bruce Willis.
A darne notizia, tra gli altri, il Museo del Cinema di Catania.
Era nato a Roma il 18 luglio del 1945 ed aveva iniziato fin da bambino a dare la sua voce a personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo come Ron Howard ovvero il Richie Cunningham di Happy Days.
O ancora ha dato la voce a Bruce Willis in Die Hard, a Sylvester Stallone in Cop Land, a Willem Dafoe in L’ultima tentazione di Cristo, e anche a Ryan O’Neal in Love Story. Tra gli altri attori, ha doppiato anche Jeff Bridges, Mickey Rourke, Geoffrey Rush, Gérard Depardieu, Daniel Day-Lewis e Russell Crowe.
È anche stato la voce ufficiale di Topolino negli anni Settanta. Negli anni Ottanta è stato nella squadra dei conduttori del programma di Rai2 Tandem, anche con Fabrizio Frizzi. Tra il 1995 e il 2000 è stato autore e conduttore della trasmissione radiofonica I suoni del cinema, legata al mondo del doppiaggio cinematografico e trasmessa da RDS prima e poi da Radio 101.
Appassionato di giornalismo, ha condotto importanti inchieste europee sulle tematiche sociali: dal 1988 realizzò Le nuove capitali dei giovani, un’inchiesta televisiva in 12 puntate sulle condizioni dei giovani europei, una serie di speciali sulla Rivoluzione Francese, nonché le 12 puntate di Verso l’Europa, con Michele Tito. Impegnato nel mondo del sociale, è stato l’ideatore del Segretariato sociale della Rai e il promotore di altre iniziative per aiutare chi vive direttamente o indirettamente il problema della tossicodipendenza o dell’AIDS.
I funerali si svolgeranno quando possibile in forma strettamente privata.
Ti sia lieve il passo nel nuovo mondo.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.