Era il 17 dicembre 2006 e l’allora sindaco Franco Midali, con la collaborazione dell’amico architetto Giacomo Bonzani, stava inaugurando il risultato di una grandiosa idea: uno specchio di quaranta metri quadrati che, posto sulla montagna alle spalle del paese, riportava la luce in piazza. Sì perché, dall’11 novembre al 2 febbraio di ogni anno, Viganella è al buio: il sole è confinato alle spalle della montagna che gli sta davanti e per 83 giorni si trova a vivere in uno stato di perenne penombra.
Franco Midali, di mestiere ferroviere, è un sognatore ed è convinto che esista un modo affinché il paese possa godere di un po’ di luce anche durante quei giorni freddi. Così, dopo anni di studi e di confronti con l’architetto Bonzani, riesce a portare a termine il suo maestoso progetto: con 99.900 euro fa trasportare in elicottero lo specchio del peso di undici quintali. Una volta installato nella posizione decisa, lo specchio ruota regolarmente, per garantire che la luce riflessa si trovi sempre nelle stesse zone del paese, e la sera si corica in orizzontale, come andasse a dormire, così pioggia e vento ne puliscono la superficie. È una macchina perfetta e funziona meravigliosamente.
Se vi capita di visitare Viganella in questo periodo potrete notare nei pressi della Chiesa Matrice un fascio di luce che ne illumina il portale. Attaccato in cima all’edificio si noterà uno strano specchietto rotondo simile a qulli dei vecchi motorini. Il significato vi sarà svelato quando entrerete in chiesa: il miracolo del miracolo, un incastro di riflessi che conduce al centro dell’altare. Il sole si riflette nello specchio, il sole riflesso si riflette sullo specchietto posto sopra alla chiesa, il riflesso del riflesso arriva sull’altare dove giace il crocifisso e si posa sul costato insanguinato del Cristo. La suggestione nell’ammirare un esempio di scatole cinesi di rimbalzi luminosi può commuovere se si pensa che prima di questa idea geniale, gli abitanti di Viganella non vedevano il sole per quasi 3 mesi! Probabilmente nemmeno Olafur Eleison avrebbe potuto creare qualcosa di così poetico.
È possibile anche scalare la montagna sulla cui cima è stato sistemato lo specchio. Non è un’impresa facile perchè i sentieri sono stretti e faticosi e il rischio di perdersi è elevato. Pare sia successo, infatti, a una turista giapponese di rimanere bloccate per un giorno intero senza trovare la via del ritorno e tutto il paese andò a cercarla.
In due ore abbondanti di camminata finalmente si raggiunge lo specchio. È lì di spalle, silenzioso, che fa il suo lavoro. Non è possibile vederlo davanti perchè il sentiero è ripidissimo e chiunque ci provasse si ritroverebbe a rotolare a valle. Ogni tanto, a cadenza regolare, un piccolo ronzio testimonia i suoi micromovimenti.
Il 2 febbraio verrà celebrato in paese il ritorno del sole con una sontuosa festa e quel giorno lo specchio verrà spento, fino al prossimo novembre.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.