La morte non è mai definitiva. E’ solo un passaggio dall’altra parte. Spesso sentiamo ripetere queste parole consolatorie quando il lutto tocca i nostri affetti. In quell’altra parte non ci è dato guardare, ma chi ci passa vede noi, ci resta accanto, continua ad essere presente, anche se in modo diverso. In senso lato è una maniera per non farci sentire soli, per rimarcare l’impronta nella vita di chi abbandona le sue spoglie umane.
Quando a passare dall’altra parte è un personaggio noto, amato e di grande spessore come Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre scorso e a cui noi di Hermes Magazine abbiamo dedicato un ampio articolo per rendergli omaggio, sembra quasi doveroso, da parte di chi ha conosciuto il suo talento e ammirato le sue opere, esprimere il riconoscimento affettuoso verso la sua carriera. E’ così che Roma ha pensato di omaggiare il suo compaesano anche attraverso l’espressione artistica dei murales.
Due le opere già comparse in luoghi più che simbolici della città, e una grandiosa, in progettazione. Il poster della street artist Laika tra via della Tribuna di Tor de’ Specchi e piazza d’Aracoeli: il manifesto, omaggio a Gigi Proietti, è stato attaccato all’ingresso di quello che, nel mitico film Febbre da cavallo (Steno, 1976) era il bar di Gabriella, la fidanzata di Mandrake, uno dei personaggi più amati interpretati da Proietti. “Un piccolo gesto di riconoscenza per l’ultimo grande Re di Roma” – ha detto Laika.
E’ il murale realizzato in via Capraia, dallo street artist Harry Greb. Proietti è rappresentato giovanissimo. “La scena è tratta da un famoso spettacolo teatrale “A me gli occhi please” in cui lui mostra per intero la vastità del suo talento. L’ho raffigurato insieme a dei passeri e usignoli che fanno da colonna sonora a questi cortili dove lui ha vissuto per tanti anni e dove la gente ancora se lo ricorda” – ha detto lo street artist che lo ha realizzato. “E’ un doveroso ringraziamento a uno dei più grandi di sempre. Artista completo che ci ha accompagnato per generazioni”
Il murale al Tufello
Al Tufello invece i pennelli ancora sono fermi. Ma presto inizieranno ad entrare in funzione per realizzare uno dei murales più grandi della città. Sulla parete di un palazzo Ater di via Tonale, infatti, Regione ed Ater hanno deciso di far eseguire un imponente murale. A realizzarlo provvederà, su una superficie di 11 metri per 15, lo street artist Lucamaleonte. E verrà dipinto in uno dei lotti in cui ha trascorso la propria infanzia il compianto artista romano.
“È il nostro omaggio a Proietti che abbiamo voluto perché per tutti noi e’ stato molto più che un grande attore – ha commentato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – sono certo che anche grazie a questa opera il sorriso sornione di Proietti continuerà, come è stato in tutti questi anni, a portare felicità ai romani”.
“Abbiamo deciso di realizzare un murale su un edificio popolare al Tufello per omaggiare un artista amato soprattutto dall’anima più verace e genuina di Roma, restituendolo anche a quella parte di città che lui ha vissuto e raccontato” – ha dichiarato l’assessore regionale Massimiliano Valeriani – “La Regione insieme ad Ater e all’As Roma, con la sua Fondazione Roma Cares, per ricordare un attore, un uomo e un tifoso innamorato della sua città”.
E’ stato lo stesso Gigi Proietti a spiegare, in una vecchia intervista rilasciata a La Repubblica, quale sia stato il suo rapporto con il Tufello. “E’ lì che ho cominciato a capire lo spirito del romanesco: un dialetto che, a differenza del napoletano che è una vera e propria lingua, – con delle precise regole lessicali, – si presenta come un modo di parlare in continua evoluzione. Al Tufello c’era gente che veniva da ogni parte. Non posso dire che si parlasse romanesco: ma si romanizzava qualsiasi cosa, dai testi delle canzoni ai termini stranieri”.
Ebbene, sarà proprio al Tufello che Gigi Proietti sarà presente con il suo sorriso, dall’altra parte sì, ma visibile a quanti lo hanno amato e lo ameranno.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.