Mai come quest’anno dove la pandemia ha messo in ginocchio il mondo delle spettacolo per risollevare le sorti del carrozzone serve un super evento come quello della “Milano Music Week” una possibilità necessaria e fondamentale per contribuire al rilancio dell’intero settore musicale che sta vivendo una crisi molto profonda. D’accordo con tutti i promotori che rappresentano l’intera industria musicale, si è pensato di contribuire in modo significativo per quanto possibile per fronteggiare la ripartenza di tutte le attività, facilitando i professionisti del campo, tutti quanti dagli artisti ai tecnici, favorendo l’intrattenimento per ritrovare nuove occasioni di lavoro per riportare la musica, in tutte le sue forme (live e non) al pubblico che attende di riempire strade, piazze e stadi. A differenza delle precedenti edizioni sarà sicuramente un’ edizione ibrida per consentire lo svolgimento di tutte le attività nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.
Sarà quindi una grande settimana all’insegna della musica in tutte le sue forme che si svolgeranno attraverso concerti, showcase, incontri tra artisti e fan, workshop e webinar, mostre, presentazioni in presenza e sulle piattaforme streming. Infatti proprio grazie alle tecnologie digitali sarà possibile mettere a confronto professionisti di tutto il mondo in sessioni specializzate per contribuire alla costruzione dei futuri scenari della musica: live streaming, intelligenza artificiale, gaming connesso alla musica, tecnologie dei diritti e tanti altri temi al centro della trasformazione del settore.
Gli obiettivi dei promotori di questa grande festa dalle durata di sette giorni, ovvero il Comune di Milano, l’assessorato alla Cultura, la Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), Assomusica (Associazione di organizzatori e produttori italiani di spettacoli musicali dal vivo) e Nuovoimaie (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori) son quelli di offrire in primo luogo una piattaforma totalmente gratuita di workshop, webinar e masterclass con lo specifico che consenta di creare nuove opportunità formative per tutti i professionisti e non che stanno soffrendo del fermo delle attività dello spettacolo. Se la terza edizione aveva come slogan Music lives here, quello della edizione post-Covid19 sarà Music works here, per dimostrare ancora una volta la centralità di una Milano pronta ad essere sede dell’industria musicale e creativa.
Il calendario della Milano Music Week 2020, che sta prendendo forma in questo periodo, offrirà per quanto sarà possibile anche una serie di performance dal vivo, showcase e incontri con artisti con pubblico presente, ancora in fase di pianificazione a causa della continua evoluzione della situazione sanitaria, per preservare la sicurezza di chi lavora all’organizzazione e del pubblico che vi assisterà. Tutto si svolgerà nella città della Madonnina da lunedì 16 a domenica 22 novembre 2020.
Info per partecipare:
Come nelle precedenti edizioni, fino a martedì 15 settembre sarà possibile inviare via email la propria proposta di contenuto e candidatura per l’edizione 2020 della Milano Music Week. Tali proposte devono essere complete di: nome dell’organizzatore, titolo evento/nome band, data e ora, luogo/sito internet, modalità di accesso in presenza o on line.
Insomma Milano si rialza al suon di “oh mia bela madunina” in versione punk rock no? E allora proviamoci tutti allora a crederci che “ce la faremo!” (con le dovute precauzioni) un po’ di più, per davvero.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.