Tanti sono negli ultimi anni i titoli di film e serie di matrice italiana che sbarcano sulle piattaforme streaming, spesso con effetti sorprendenti; è il caso allora di citare “Il Treno dei bambini”, nuovo film della candidata Oscar Cristina Comencini, tratto dall’omonimo bestseller di Viola Ardone. Il film sarà su Netflix il 4 dicembre 2024 ed è stato acclamato all’ultima Festa del Cinema di Roma.
Di cosa parla il film?
Seguendo l’adattamento al romanzo di Viola Ardone, il film racconta la vicenda poco conosciuta di migliaia di bambini meridionali che nel secondo dopoguerra, grazie al Partito Comunista, vennero strappati alla miseria e affidati a famiglie del Nord e del Centro Italia. È il 1946, Amerigo è un bambino di otto anni che non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta; il suo mondo, però, sta per cambiare e salirà a bordo di uno dei “treni della felicità” che lo porterà al nord, dove una giovane donna di nome Derna lo accoglierà e si prenderà cura di lui.
Il film è un racconto di generosità nel difficile contesto del dopoguerra. un viaggio attraverso la povertà e la miseria che vediamo attraverso gli occhi di un bambino. Anche per questo “Il Treno dei bambini” promette di commuovere e farci provare grandi emozioni con una storia epica e straziante, con al centro un protagonista diviso tra due madri, due mondi, due scenari completamente differenti e contrastanti l’uno con l’altro.
Il lavoro di Comencini è stato anche accostato a “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, con cui condivide due degli sceneggiatori (Furio Andreotti e Giulia Calenda), per il periodo trattato e lo stesso sentimento di speranza per un futuro migliore. Il cast del film è composto, tra gli altri, da Serena Rossi, Barbara Ronchi, Stefano Accorsi e Christian Cervone.
“Il Treno dei bambini” sarà su Netflix il 4 dicembre 2024.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.