Quando ho cominciato il libro di Naomi Filoramo non sapevo a cosa sarei andata incontro, anche perché il genere fantasy è uno di quei generi che mi fanno abbastanza storcere il naso. Ed invece, in queste trentaquattro pagine, è condensata una storia ben costruita e ben fatta. L’ambientazione, viene descritta in modo molto oggettivo, dal giardino, alle stanze della casa agli altri luoghi dove è ambientato il tutto.
“Gli occhi di chi guarda” mi ha davvero rapita. Nonostante le poche pagine, l’autrice è riuscita a dare un senso compiuto e una dinamicità alla storia in modo minuzioso e chiaro. Semplice, ma allo stesso tempo in grado di portare il lettore ad una lettura veloce ed interessantissima che pagina dopo pagina riesce a prenderti.
La trama
Lauren, la protagonista, è una donna all’apparenza senza troppi problemi, con una bella famiglia alle spalle, due figli meravigliosi, un uomo che la ama ed una routine quotidiana che fa sì che le nostre ore (ma soprattutto le sue) ed i nostri giorni (ma soprattutto i suoi) vengano scanditi in modo quasi automatico. Non c’è nulla che faccia presagire qualcosa che potrebbe accadere da un momento all’altro. Se non un sogno. Un sogno che all’inizio non ci viene spiegato, ma che comprenderemo nel corso della lettura.
Naomi ha una bella scrittura, si concentra sui dettagli, ma rimane sempre dentro alla storia, senza divagare oltre, tende a non uscire dallo schema attenendosi a quello che vuole raccontare. Non ci sono digressioni, non ci sono vie parallele. È una storia, semplice, ma al contempo in grado di dare spunti di riflessione davvero interessanti. Ad esempio, su quanto la nostra vita sia davvero governata dalle nostre mani.
Sul finire del racconto, un evento, ci farà ragionare su quanto in un attimo, tutto possa cambiare. Basta un momento, un semplice ritardo, un imprevisto, una distrazione, un’inversione in macchina. Ma chi è che decide veramente quello che sarà? Questa storia, punta davvero sul destino, sulla fantasia, sul sogno. Una storia che si snoda su due ambientazioni totalmente differenti.
Chissà chi è l’artefice di tutta la nostra vita? Quello che sappiamo però, è che se anche ci può sfuggire di mano, dobbiamo avere il coraggio di tenerla ben salda alle nostre dita. Proprio come la penna che Naomi stringe tra le mani, ogni volta che decide di raccontarci e raccontarsi. Speriamo, viste le buone capacità che non se la lasci sfuggire mai.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.