Lo stocco di Mammola è un prodotto ittico che appartiene alla tradizione calabrese, in particolare alla provincia di Reggio. Per secoli è stato associato alla cucina povera, in quanto veniva consumato soprattutto dai braccianti e dagli operai che lo ritenevano ad alto valore energetico. Oggi, invece, è considerato una prelibatezza e non può mancare tra le portate principali durante le festività.
Lo stoccafisso non è altro che merluzzo proveniente dal Nord Europa e si differenzia dal baccalà (anch’esso molto consumato in Calabria) solo per il metodo di conservazione: quest’ultimo viene posto a salagione, mentre il primo viene essiccato. Inizialmente, il pesce arrivava già secco al porto di Napoli, dove veniva acquistato dai pescatori locali e rivenduto ai reggini. Attualmente, però, sono tante le aziende che lo lavorano direttamente in loco e lo rivendono ai ristoratori all’ingrosso, o semplicemente a chi desidera acquistarne in quantità. Spesso è possibile trovarlo anche al banco del pesce nei mercati rionali: in Calabria ve ne sono diversi, almeno uno per paese, e visitarli è l’occasione migliore per calarsi nel folclore locale e per approfittarne e chiedere consigli e suggerimenti sulla cottura direttamente agli abitanti del posto.
La ricetta mammolese, secondo consuetudine, prevede un soffritto di pomodori di filera (pomodori locali raccolti e legati tra loro a mo’ di corona, così da poterli appendere e conservare), patate silane e olive nere, su cui adagiare e cuocere lo stocco. Il piatto – che ha tantissime varianti- viene proposto come antipasto o come secondo durante la Vigilia di Natale e a Ferragosto. Il suo valore simbolico è aumentato man mano negli anni, tanto da essere attualmente considerato un alimento pregiato, da preparare nelle occasioni migliori o da regalare ai turisti e ai parenti che si trovano in visita in questa regione.
A Mammola è possibile gustarlo presso trattorie e ristoranti locali e, il 9 agosto, viene allestita una sagra culinaria in cui è possibile conoscere e apprezzare questo prodotto cotto in tanti modi diversi.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.