“Le chiamiamo ancora periferie perché non troviamo un termine capace di rappresentarne l’evoluzione e la complessità.”
(M. Galbiati)
L’associazione NaNo Film si presenta al pubblico con il suo primo evento ufficiale. Il nome NaNo (Napoli Nord) è una sintesi di passione ed appartenenza, caratteristiche fondamentali per chi crede di poter donare valore ad un territorio con le proprie forze e le proprie conoscenze. Radicati, di conseguenza, sono i prodotti e gli eventi che la giovane associazione propone.
La prima edizione del NaNo Film Festival arriva come una nota armoniosa dopo il silenzio culturale lasciato dal lockdown. L’evento pone l’ambizioso obiettivo di portare, in questo periodo storico, il cinema in un territorio dalla enorme appetibilità. Il festival, infatti, ha visto la partecipazione di numerosi film italiani e stranieri, suddivisi in 5 categorie +1. Accanto alle classificazioni tradizionali (Drama, Comedy, Animation, Documentary e Corto Campano) è stata istituita, con ottimi feedback, la categoria Quarantine Short. Ciò che veniva chiesto ai partecipanti era una reazione, forte e precisa, alla pandemia globale. I sei corti vincitori saranno decretati dalla giuria popolare costituita dall’Associazione “Pupille & Papille”: tra questi ci sarà il Miglior Film scelto dalla giuria di qualità.
La serata di premiazione avrà luogo giovedì 09/07 alle ore 21.00 presso il Teatro TAN (Teatro Area Nord) guidato da Lello Serao. “Non avremmo pensato ad una location migliore” afferma Vincenzo Lamagna, giovane regista e direttore artistico del Festival. “È naturale che le arti si incontrino, soprattutto di fronte ad ostacoli che sembrano insormontabili. Unire cinema e teatro, nel nostro territorio, per noi è un onore”.
Per tenere fede alle ultime disposizioni normative, la cerimonia di premiazione è accessibile solo su invito e vedrà rispettate tutte le misure previste in materia di sicurezza e distanziamento. Sarà disponibile una visione in diretta della serata sulla pagina Facebook dell’evento. Sono le periferie a donare stimoli e reazioni. Quando queste, poi, incontrano la cultura, la speranza
si trasforma in azioni concrete di promozione e valorizzazione.
Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.